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proteste agricoltori a Bruxelles

“Europe is not vonderland”

Ne hanno pieni gli stivali, gli agricoltori marciano a Bruxelles contro von der Leyen: “Un taglio del 20% è inconcepibile”

Nel giorno in cui la Commissione presenta il bilancio 2028–2034, sono in duecento a sfilare nelle strade della capitale belga per denunciare il rischio di una riduzione dei fondi alla Pac, la Politica agricola comune. L'appello alla presidente: «Non abbandonate l'agricoltura»

Politica - di Alice Carrazza - 16 Luglio 2025 alle 18:30

Nessun trattore stavolta, ma stivali in marcia sì. E un messaggio scandito a voce alta da Coldiretti: «Europe is not vonderland». Il destinatario? Ursula von der Leyen, accusata di aver smarrito la bussola sulle vere priorità dell’Unione. Così gli agricoltori tornano a farsi sentire nel Quartiere europeo di Bruxelles, cuore delle istituzioni comunitarie, per ricordare alla Commissione che senza agricoltura, l’Europa rischia di perdere le proprie fondamenta. Una protesta non casuale: il 16 luglio l’esecutivo europeo presenta le prime bozze del Quadro finanziario pluriennale 2028-2034. E nei corridoi del vecchio Schuman – l’edificio sede della Commissione – rimbalza una cifra che preoccupa: meno 20% per la Politica agricola comune (Pac).

Gli agricoltori in marcia a Bruxelles

«Vogliamo far capire che alcuni punti del bilancio pluriennale sono inaccettabili per gli agricoltori», ha dichiarato Bruno Vincent, presidente dell’Unione dei coltivatori belgi Abs. «Si parla di un taglio del 20%: per noi è inconcepibile. Tutti ripetono che l’agricoltura è un settore strategico, ma nei fatti questo non si vede».

La marcia si svolge senza le imponenti colonne di trattori che a inizio 2024 bloccarono il traffico europeo. Ma lo spirito, assicurano i promotori, è lo stesso: dare voce a chi lavora la terra e pretende dignità. E i cartelli in mano ai lavoratori italiani dicono tutto. Il monito: «Non abbandonate l’agricoltura».

“Vogliamo una Pac con un bilancio protetto”

Sul banco degli imputati non c’è solo la falce della riduzione finanziaria, ma anche il martello di una riorganizzazione che rischia di frantumare la coerenza europea. La Commissione ipotizza di fondere i due principali strumenti di sostegno agricolo — i fondi per la politica di coesione con quelli per la politica agricola comune — in un’unica cassa gestita a livello nazionale. «Non è una soluzione praticabile», aveva già avvertito il ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida. «L’Europa dovrebbe avere una pianificazione più forte, in linea con i trattati fondativi, delle politiche comuni. Quindi – ha chiarito – i fondi indistinti sarebbero una involuzione che potrebbe rivelarsi molto pericolosa».

 

La proposta non convince nemmeno le sigle agricole. «Per garantire la coesione, riteniamo che debba essere l’Unione europea a decidere come allocare il bilancio agricolo, non i singoli Stati membri», affermano. Una posizione netta, condivisa anche da Copa-Cogeca, la principale voce dell’agricoltura organizzata nel continente, che ha chiesto «un forte impegno per una politica agricola comune con un bilancio protetto, adeguato all’inflazione e al riparo da ogni forma di rinazionalizzazione».

Dal Parlamento alla rotonda Schuman, a piedi e in silenzio

Niente cortei roboanti, nessuna dimostrazione muscolare. Il gesto, oggi, è tutto simbolico. Circa duecento agricoltori attraversano Bruxelles, esattamente dal Parlamento europeo alla rotonda Schuman, dove ha sede proprio la Commissione, per deporre i loro stivali.

Un gesto semplice, ma che basta da sé per ricordare che sotto i piani strategici e i capitoli di bilancio c’è la terra, e c’è chi la lavora. «Una Pac ambiziosa e solidale», chiedono i manifestanti.

L’ombra della difesa e il tramonto della terra

A preoccupare gli agricoltori è anche l’ipotesi che una maggiore attenzione sui temi della difesa possa penalizzare l’agricoltura. Il mondo agricolo non ci sta a diventare una voce residuale del bilancio. E lo hanno ribadito i presenti, l’importante è «farsi ascoltare».

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di Alice Carrazza - 16 Luglio 2025