CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

ndrangheta

A Catanzaro

‘Ndrangheta, nove arresti in Calabria contro il narcotraffico: 47 milioni di euro sequestrati

Duro colpo al clan Gallace che utilizzava lo scalo di Francoforte per importare droga dalla Colombia facendola passare come frutta. Sequestrati anche fabbricati e terreni

Cronaca - di Paolo Cortese - 18 Luglio 2025 alle 09:47

Un altro duro colpo alla ‘ndrangheta e al narcotraffico internazionale. Nove persone sono state arrestate con l’accusa, a vario titolo, di aver promosso, diretto, finanziato, organizzato e realizzato un intenso traffico internazionale di sostanze stupefacenti dal Sudamerica. Contestualmente, il gip del Tribunale di Catanzaro, ha disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, del profitto dei reati contestati, quantificato in oltre 47 milioni di euro, e di fabbricati e terreni il cui acquisto non risulta giustificato dai redditi dichiarati dai sodali, per un valore complessivo di circa 600mila euro.

Le azioni della ‘ndrangheta in Sudamerica

Le indagini di polizia giudiziaria, coordinate dalla Dda di Catanzaro e sviluppate dal locale Nucleo di polizia economico finanziaria – Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (GICO) Catanzaro, hanno consentito di portare alla luce l’esistenza e l’attività di un’organizzazione criminale dedita al narcotraffico, di matrice ‘ndranghetistica, riconducibile alla cosca Gallace di Guardavalle e con base operativa nel Comune della provincia di Catanzaro, e con referenti e basi logistiche in diversi luoghi del territorio nazionale (Lazio, Toscana, Sardegna e Lombardia) e all’estero. In particolare, sono state documentate, da parte dell’organizzazione, diverse importazioni di cocaina dal territorio sudamericano, principalmente dal Perù, dalla Colombia e dal Brasile, Paesi dove dimoravano stabilmente alcuni presunti affiliati che curavano il reperimento della droga.

Dalla Colombia alla Calabria passando per Francoforte

Le indagini che, questa mattina, hanno portato ai nove arresti da parte della Guardia di Finanza nell’ambito di un’operazione contro il narcotraffico internazionale, hanno svelato come la cocaina veniva importata tramite il vettore aereo dallo scalo di Francoforte, per poi essere trasferita tramite corriere, nascosta all’interno del succo di moringa ovvero celata imbevendo di stupefacente le scatole di cartone contenenti la frutta proveniente dalla Colombia.

La tesi investigativa è stata, inizialmente, suffragata dall’analisi delle chat criptate, nelle quali i membri dell’organizzazione pianificavano accuratamente le attività costituendo “chat di gruppo” cui partecipavano di volta in volta coloro che erano coinvolti nelle operazioni illecite, e che ha portato all’identificazione di buona parte dei componenti del sodalizio criminale.

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Paolo Cortese - 18 Luglio 2025