
L'annuncio social
Musk scende in campo e annuncia il Partito dell’America. Ma non potrà mai prendere il posto di Trump
«Con un rapporto di 2 a 1, volete un nuovo partito politico e lo avrete! Quando si tratta di mandare in bancarotta il nostro Paese con sprechi e corruzione, viviamo in un sistema monopartitico, non in una democrazia. Oggi, l’America Party è stato fondato per restituirvi la vostra libertà». Lo ha scritto nella tarda serata di sabato in un post su X Elon Musk annunciando la nascita di un terzo partito negli Stati Uniti.
«Il modo con cui intendiamo rompere il sistema monopartitico – prosegue il miliardario sudafricano – è utilizzando una variante con cui Epaminonda distrusse il mito dell’invincibilità spartana a Leuttra: una forza estremamente concentrata in un punto preciso del campo di battaglia».
Il partito dell’America di Musk: un terzo polo che può dare fastidio a Trump
Musk aveva lanciato il 4 luglio un sondaggio in cui chiedeva un parere su un eventuale nuovo partito: «Il Giorno dell’Indipendenza è il momento perfetto per chiedersi se si desidera l’indipendenza dal sistema bipartitico (che alcuni definirebbero monopartitico)! Dovremmo creare l’America Party?». Gli utenti che hanno votato, in 1.248.856, si sono espressi per il 65,4% a favore e per il 34,6% contrari.
Musk abbozza pure una strategia. «Una maniera di agire sarebbe puntare col laser su solo due o tre seggi al Senato e da 8 a 10 distretti alla Camera. Dati i margini risicati al Congresso, sarebbe abbastanza per fungere da voto decisivo su leggi controverse, assicurando che servano la reale volontà della gente», riflette il proprietario di Tesla e SpaceX.
Elon Musk: perché non potrà mai diventare presidente
Secondo le proiezioni, «alle elezioni di medio termine del 2026, potrebbe far pendere la bilancia tra Camera e Senato a favore dei Democratici, attirando conservatori scontenti (ad esempio, una quota di voti del 5-10% secondo i sondaggi)».
Inoltre «per le presidenziali del 2028, una candidatura di un terzo partito potrebbe compromettere i risultati del Collegio Elettorale, come accadde a Perot nel ’92, favorendo il candidato non trumpiano se dovesse attrarre indipendenti di destra. Il successo dipende dall’accesso alle schede elettorali e dai finanziamenti». Finanziamenti che, nel caso, arriverebbero dall’uomo più ricco del mondo.
Elon Musk, che è nato in Sud Africa, non potrebbe correre in prima persona per la Casa Bianca: la precondizione per diventare presidente degli Stati Uniti è infatti quella di essere nati su suolo americano. Esempio eclatante nella storia recente, quello del popolarissimo attore Arnold Schwarzenneger che è stato a lungo governatore della California, ma che essendo nato in Austria, non ha mai potuto correre per la presidenza