
Una stagione nuova
“Mille giorni di te e di noi”: con il governo Meloni l’Italia ritrova la parte più vera di sé
Ci sono giorni che si contano, altri che si celebrano e poi si ricordano. I mille giorni del governo guidato da Giorgia Meloni non sono solo una cifra: sono la dimostrazione concreta di un’Italia che si è riconosciuta, finalmente, nella sua parte più vera. Mille giorni di te e di noi – per parafrasare quella celebre canzone di Claudio Baglioni – dove il “te” è una leader alla mano, affidabile, concreta; e il “noi” è un popolo, una storia, un destino comune. Quando, il 25 settembre 2022, il centrodestra vinse le elezioni politiche, in pochi avrebbero scommesso sulla durata di questo esecutivo. Troppo libero per i poteri conformisti, troppo poco accomodante per altri, troppo poco ricattabile per alcuni.
E invece, giorno dopo giorno, prova dopo prova, è nata una stagione nuova.
Una vittoria scomoda, la nascita di una stagione nuova
“Io e te, che facemmo invidia al mondo… avremmo vinto mai contro un miliardo di persone?”, canta Baglioni: un verso che sembra evocare la traiettoria internazionale dell’Italia con Giorgia, capace di riaffermarsi con fierezza nel mondo globalizzato, senza complessi di inferiorità rispetto a un mainstream che dipingeva noi come spaghettari, relegando la nostra nazione ai margini delle grandi scelte, e lei come pericolosa estremista, provando a isolarla.
Demolita la narrazione del mainstream
E invece l’abbiamo vista protagonista al G7 di Borgo Egnazia, ha indicato la rotta all’Unione europea e conquistato rispetto nei consessi internazionali, da pari tra i grandi. Giorgia Meloni ha conquistato la fiducia degli italiani con fermezza e coerenza. Lo ha fatto senza mai cedere al culto dell’effimero, né alle tentazioni dell’ideologia. Ha governato come chi sa che la politica è servizio e responsabilità, non gioco di illusioni. E lo ha fatto in uno dei momenti più complessi della storia recente: crisi energetica, guerra, sfide epocali.
L’Italia torna solida, progetti non retorica
Eppure l’Italia è ritornata solida. Cresce l’economia, aumenta l’occupazione, cala lo spread. Ma soprattutto – cresce la consapevolezza di essere una nazione che non si piega. Sul piano internazionale, il “Piano Mattei” per l’Africa è la sintesi perfetta di una visione. Non più retorica, ma progetti. Non più assistenzialismo, ma alleanza. L’Italia torna nel Mediterraneo come forza propulsiva, nel segno della civiltà.
Fedeli al patto euroatlantico senza sudditanza
Mentre in Europa Giorgia Meloni ha mostrato come si possa essere fedeli al patto euroatlantico senza essere gregari. “Make the West Great Again” non è uno slogan, ma una bussola per la rivendicazione della bellezza di una identità culturale. In politica interna, lo sguardo è lungo: riforme strutturali, premierato, autonomia. Non per dividere, ma per costruire una democrazia dell’alternanza, una Repubblica dove governabilità non sia l’eccezione, ma la regola.
La marginalità è finita: cultura di governo e visione
Questi mille giorni sono stati il tempo in cui la destra italiana ha mostrato maturità, cultura di governo, visione europea e mediterranea. La stagione della marginalità è finita.
Lo dice oggi la realtà. Perché se mille giorni sono già una pagina importante, è nei prossimi mille che potrà essere scritto il capitolo più bello. Quello che farà dire, a chi verrà dopo: in quei giorni, in quelle scelte, in quella voce, c’era già tutto.
Di te. E di noi.