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Meloni al Tg1 traccia un bilancio sui 1000 giorni di governo

Un bilancio da record

Meloni al Tg1, fiera dei risultati, non di essere premier: altro che bonus, abbiamo puntato su stabilità e risorse per un’Italia che conti su tutti i fronti

La premier rivendica in tv, con orgoglio, la stabilità del governo come chiave per riforme strutturali e un uso efficace delle risorse, sottolineando il traguardo di un milione di nuovi occupati, più fondi per la sanità, e un cambio di passo sull'immigrazione. E sempre puntando al dialogo internazionale sui dazi

Senza categoria - di Ginevra Sorrentino - 17 Luglio 2025 alle 21:28

«È impossibile raccontare i risultati di mille giorni di governo in qualche secondo, ma io non è che sono fiera di fare da mille giorni il presidente del Consiglio: sono fiera di quello che abbiamo fatto in mille giorni». Giorgia Meloni fa capire subito a telespettataori e elettori il taglio che vuole dare alla sua conversazione giornalistica con l’inviato del Tg1 che la intervista. E a cui la presidente del Consiglio ha tracciato il bilancio di “mille giorni di governo” in  esclusiva, non lesinando allusioni all’opposizione. Ma soprattutto rivendicando con forza i successi della sua politica e dell’azione del governo. Un intervento, quello della premier, che ha toccato i nervi scoperti del dibattito politico nazionale: dalla stabilità al lavoro. Passando per la sanità e la gestione dei flussi migratori.

La stabilità, non i bonus: la ricetta del governo

Il concetto chiave che ha permeato l’intera intervista è stato quello della stabilità. Per Meloni, infatti, un esecutivo solido non è solo un vanto di longevità o una medaglia da esporre sul risvolto di una giacca di rappresentanza, ma una condizione imprescindibile per la buona amministrazione. «La stabilità è importante perché ti consente di spendere soldi in cose serie, non gettarli nei bonus», ha affermato non a caso la premier, assentando tra sintesi e rimandi, una chiara stoccata alle politiche passate e alla recriminazioni propagandistiche delle opposizioni.

La stabilità, ha aggiunto infatti Giorgia Meloni, garantisce anche «centralità e affidabilità a livello internazionale», rassicurando gli investitori e, soprattutto, permettendo di avviare quelle riforme strutturali che l’Italia attende da tempo: dal premierato alla riforma del fisco, dall’autonomia alla giustizia. «Ne faremo anche altre e per questo è importante la stabilità», ha sottolineato la premier, tracciando una netta linea di demarcazione con le esperienze di governo precedenti.

“Fiera di ciò che abbiamo fatto”: lavoro e salari in  crescita

Non solo. Perché il presidente del Consiglio non ha nascosto l’orgoglio per i risultati già raggiunti. «Non è che sono fiera di fare da mille giorni il presidente del Consiglio: sono fiera di quello che abbiamo fatto in mille giorni», ha scandito la Meloni, rimarcando l’importanza della concretezza. Del resto, per esempio, sul fronte del lavoro i numeri parlano chiaro: «In questi mille giorni, ogni giorno mediamente sono stati creati oltre mille posti di lavoro a tempo indeterminato per un totale di oltre un milione di nuovi occupati in più. Penso che sia un bel risultato…» ha commentato la premier.

In una affermazione che è valsa anche una replica diretta alle critiche dell’opposizione sui salari: tema su cui Meloni ha puntato il dito. «È vero che l’Italia ha accumulato, soprattutto quando governava la sinistra, un ritardo sul potere d’acquisto dei lavoratori… ma sicuramente la tendenza è cambiata: dal 2023 i salari tornano a crescere più dell’inflazione. Il che significa che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta»… Già: la direzione, insomma, è quella opportuna e corretta.

Migranti: “Non ci impediranno di governare il fenomeno”

Altro punto caldo: la gestione dei flussi migratori. Meloni al Tg1 ha rivendicato con forza il cambio di paradigma a livello europeo. «Non si parla più oggi di come redistribuire gli immigrati illegali. Bensì, si parla di come difendere i confini esterni: ed è grazie all’Italia che ciò accade». La sfida è chiara: «Continuare a far scendere i numeri degli immigrati illegali che arrivano in Italia» e «rivoluzionare l’approccio dell’Unione europea».

«Mi do l’obiettivo», sull’immigrazione, «di continuare a far scendere i numeri degli immigrati illegali che arrivano in Italia. E di continuare a rivoluzionare l’approccio dell’Unione europea alla materia migratoria», ha ribadito la premier. Un monito, infine, a chi tenta di ostacolare l’azione del governo: «Nonostante l’opposizione di una parte politicizzata della magistratura, e della sinistra immigrazionista, gli italiani ci hanno chiesto di governare l’immigrazione. E noi non lasceremo che ci venga impedito».

Dazi e relazioni internazionali: dialogo per un accordo vantaggioso

Sul fronte internazionale, infine, in particolare riguardo la questione dei dazi, Meloni è tornata a ribadire, anche al cospetto delle telecamere del Tg1, una posizione netta e chiara: «Va scongiurata in ogni modo possibile una guerra commerciale tra le sponde dell’Atlantico che non avrebbe, dal mio punto di vista, alcun senso». L’impegno italiano è massimo per favorire il dialogo e «un accordo che sia vantaggioso per entrambi», pur ribadendo che il dossier è di competenza della Commissione europea.

E spenta la lucetta rossa e chiusi i microfoni, una cosa si convalida come più valida che mai: Giorgia Meloni al TG1 ha confermato come quello che stiamo attraversando sia un momento chiave per il governo per ribadire le proprie priorità e rivendicare i risultati ottenuti. Consolidando l’immagine di un esecutivo determinato a portare a termine i propri obiettivi programmatici. E a difendere gli interessi nazionali: con fermezza. Lealtà. E fedeltà al patto stretto con gli italiani.

 

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di Ginevra Sorrentino - 17 Luglio 2025