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“Mattonopoli” a Milano, Nordio punge la sinistra: “Senza la mia riforma gli indagati sarebbero già in cella. Che dice il Pd?”

Il ministro

“Mattonopoli” a Milano, Nordio punge la sinistra: “Senza la mia riforma gli indagati sarebbero già in cella. Che dice il Pd?”

Politica - di Leo Malaspina - 17 Luglio 2025 alle 09:49

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, non entra nel merito dell’inchiesta giudiziaria sugli appalti edilizi di Milano, la cosiddetta “Mattonopoli”, ma in una intervista al “Corriere della Sera” di oggi fa notare un aspetto normativo importante. “Con la mia riforma, a Milano oggi hanno tutti evitato il carcere. Vorrei sapere cosa ne pensa il Pd”. Nordio, dunque, rivendica la sua norma sull’arresto posticipato all’interrogatorio che sta in quella riforma tanto contestata dalla magistratura e dalla sinistra.

Il Guardasigilli parte dall’operazione anticorruzione sull’urbanistica milanese per parlare delle carceri e annunciare le nuove misure in arrivo “a breve”, rivendica la sua norma sull’arresto posticipato all’interrogatorio, non annuncia il ritiro della legge Salva Milano: “Le leggi non vanno presentate o ritirate sulla base di cio’ che suscita emotività. Corruzione a Milano? Nel merito non so se ci sia o no. Le leggi ci sono. Ma è illusorio pensare che possano fermare un fenomeno che c’è dai tempi di Cicerone”.

L’inchiesta di Milano, le carceri e la posizione di Nordio

L’intervista tocca anche il tema del sovraffollamento carcerario. “Abbiamo sempre ascoltato con attenzione e riverenza gli appelli del presidente, e cercato di darvi una risposta che coniugasse certezza del diritto e diritti dell’umanità. Stiamo raggiungendo i primi obiettivi, cominciando con i detenuti che possono usufruire di misure alternative. Indulto, liberazione anticipata? “Se motivati dal ridurre il sovraffollamento, non solo costituiscono una manifestazione di debolezza dello Stato o addirittura di resa, ma sono anche inutili. Nel luglio 2006, con il governo Prodi, la popolazione era di 60.710 detenuti. Con l’indulto ne fu liberato il 36 per cento. Tre anni dopo erano arrivati a 63.472, con una crescita costante e una recidiva del 48 per cento”. E sul piano carceri: “Abbiamo aperto oggi un interpello per 102 amministrativi adibiti esclusivamente alla magistratura di sorveglianza. E posso anticipare che ci sarà anche un ampliamento della pianta organica dei magistrati di sorveglianza di 58 unita’: due per ogni ufficio giudiziario. Dal 30 giugno, poi, dei 6.000 addetti all’ufficio del processo che stabilizzeremo con fondi nazionali una parte cospicua sara’ assegnata alla magistratura di sorveglianza”. I risultati si vedranno già da settembre. Nel frattempo interverremo su tre fronti. Carcerazione preventiva: oltre 15.000 detenuti sono in attesa di una condanna definitiva. Trasferimento dei detenuti stranieri nelle carceri dei Paesi d’origine: basterebbe mandarne via la metà. E tossicodipendenti: abbiamo stanziato 5 milioni di euro annui per il loro trattamento in custodia attenuata, in comunità o altre strutture accreditate”.

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di Leo Malaspina - 17 Luglio 2025