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Mattarella

La mossa del Cremlino

Mattarella inserito nella black list di Mosca insieme a Tajani e Crosetto. La Farnesina convoca l’ambasciatore russo

Il Ministero degli esteri contesta al nostro Capo dello Stato le dichiarazioni in cui paragonava l'invasione in Ucraina alle politiche naziste

Politica - di Paolo Cortese - 30 Luglio 2025 alle 11:27

Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e i ministri degli esteri e della difesa, Antonio Tajani e Guido Crosetto, sono stati inseriti nella “lista nera” del Cremlino. Il presidente della Repubblica e i due ministri sono accusati di “russofobia”, per avere più volte condannato l’invasione del febbraio del 2022 dell’Ucraina da parte della Russia. La Farnesina ha immediatamente convocato l’ambasciatore russo in Italia per chiarimenti.

La black list

E’ stato il ministero degli esteri russo a pubblicare la black list, imputando al nostro Capo dello Stato una serie di interventi pubblici a favore di Kiev. Una linea, e questo riguarda ovviamente anche i due ministri, che è stata sposata da tutto l’Occidente e rispetto alla quale Mattarella ha interpretato sentimenti e opinioni condivise in ambito internazionale.

La polemica sul nazismo di Mattarella

Nel febbraio di quest’anno a Marsiglia, il presidente della Repubblica tenne un discorso duro sull’invasione di Kiev, paragonandola per molti versi all’espansione nazista che, dal 1939 in poi, portò alla seconda guerra mondiale. Un discorso che fece registrare la dura presa di posizione della portavoce del ministero degli esteri, Maria Zakharova, che rispose a muro duro, ricordando he, “il nazismo fu sconfitto grazie al sacrificio di 28 milioni di cittadini russi” nella lotta contro Hitler. Il Capo dello Stato già nel 2024, intervenendo a Montecassino, luogo simbolo dell’occupazione nazista, aveva fatto un parallelo tra le mira della Germania del Reich e la Russia putiniana.

A Tajani e Crosetto Mosca imputa una serie di discorsi che ricalcano la linea occidentale di condanna della guerra iniziata ormai tre anni e mezzo fa. Dell’elenco fanno parte esponenti di 13 Paesi, Ue e Nato. La frase di Mattarella è l’unica citata per l’Italia.

La solidarietà della politica

Unanime la solidarietà della politica al Capo dello Stato. Il Senato ha espresso sostegno incondizionato al Quirinale. Lucio Malan, capogruppo a Palazzo Madama di FdI, ha detto che, “È doveroso che tutte le forze politiche si uniscano per respingere con sdegno l’ingiustificato attacco al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Quando si attaccano i simboli della nostra nazione bisogna essere tutti uniti. E respingiamo con forza l’accusa al presidente della Repubblica di essere russofobo, non c’è alcuna ostilità nei confronti del popolo russo, col quale ci sono grandi legami storici e culturali. Auspichiamo che questa unità ci sia ogni volta che vengono attaccate le nostre massime istituzioni nazionali” ha aggiunto Malan.

 

 

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