
Forum di Confindustria
Mare, il motore blu della competitività che vale 216 miliardi. Musumeci: al centro dell’agenda di governo
L’economia del Mare si conferma un motore strategico per la crescita dell’Italia. Un giacimento d’oro mai sfruttato nei decenni trascorsi. Oggi è Confindustria ad accendere i riflettori sul dossier con il quarto summit nazionale “Economia del mare Blue forum” a Roma. La giornata, che si è aperta con un videomessaggio della premier Meloni, è stata l’occasione per presentare il documento strategico di Confindustria “Economia del Mare. Azioni strategiche per la competitività del Paese”. Tanti gli ospiti e i relatori. Tra questi: Nello Musumeci, Emanuele Orsini, Mario Zanetti, Paola Frassinetti, Fabio Rampelli, Edoardo Rixi, Roberta Angelilli, Enrico Credendino, Stefano Laporta, e Simona Petrucci.
Blue economy, Musumeci: il mare è tornato al centro dell’agenda
“Abbiamo riportato il mare al centro dell’agenda di governo, che mancava da qualche decennio”, ha detto il ministro Nello Musumeci senza nascondere le criticità del quadro geopolitico. “Ma sono convinto che malgrado questa difficoltà non si può non prendere atto di un piccolo miracolo: l’economia del mare cresce e cresce in maniera davvero visibile. L’Italia – ha ricordato – è il primo Paese nel Mediterraneo per la movimentazione delle merci a corto raggio. E questo è merito degli imprenditori, delle compagnie e di questa articolata filiera che lavora nel mare, sul mare e con il mare. Il compito del governo è quello di creare le condizioni favorevoli perché l’impresa possa lavorare e produrre ed è quello che stiamo cercando di fare”.
Confindustria: settore strategico, vale 216,7 miliardi
L’Economia del Mare “è un settore strategico per l’Italia”, ha detto Mario Zanetti, delegato del presidente di Confindustria per l’Economia del Mare. Si tratta di un valore totale di 216,7 miliardi di euro, rispetto ai 178,3 del 2024. Di cui 76,6 miliardi di euro di impatto diretto, rappresentando l’11,3% del Pil nazionale, rispetto al 10,2% dello scorso anno. Con oltre 230mila imprese e oltre un milione di occupati. E con un incremento, nel biennio 2022-2024, del +2% del numero di imprese del comparto”.
Fincantieri: potenziare le risorse umane
“Oggi sono stati affrontati temi importanti legati all’economia del mare e, tra questi, l’investimento nelle competenze, elemento imprescindibile per guidare la trasformazione del settore verso modelli sempre più sostenibili, digitali e competitivi a livello internazionale”. Così il presidente di Fincantieri, Biagio Mazzotta, nel corso del suo intervento al Blue forum. “Come in Fincantieri crediamo fermamente che il vero valore aggiunto risieda nelle persone e nelle loro capacità. Sostenere i mestieri del ‘saper fare’ significa investire nella formazione continua, nell’innovazione tecnologica e nell’introduzione di automazione e robotica, senza mai perdere di vista la centralità della professionalità umana”.
Rampelli: vinte le elezioni, abbiamo mantenuto l’impegno di un ministero del Mare
Angelilli: nel Lazio la prima legge sulla blue economy
Roberta Angelli ha puntato i riflettori sull’eccellenza Lazio. “Per adesso abbiamo investito quasi 15 milioni di euro nella blue economy, ma considerato il successo intendiamo valorizzare anche finanziariamente questo settore. L’intelligenza artificiale, l’innovazione e la ricerca devono essere protagoniste all’interno di questo settore perché ha opportunità di sviluppo immense. La Regione Lazio, prima in Italia, ha fatto una legge sulla blue economy, che è stata un’esperienza di grandissimo successo”.