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Meloni, cassamortari

Ciak, si cambia

Mai più ‘Cassamortari’: Meloni cita il film flop di Claudio Amendola, campione d’incasso (di soldi pubblici)

I Video del Secolo - di Luisa Perri - 5 Luglio 2025 alle 10:19

«Sul caso dei fondi pubblici al cinema, «il governo intende andare fino in fondo». Lo ribadisce con un messaggio su X la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, rilanciando l’intervista rilasciata venerdì 4 luglio a Bruno Vespa in occasione del “Forum in Masseria 2025”.

“Mettiamo la parola fine a sprechi e anomalie nel cinema”

«È arrivato il momento di mettere la parola fine a sprechi, anomalie e irregolarità. Lo facciamo con determinazione, nel rispetto di chi lavora seriamente e per il bene del cinema italiano, che merita trasparenza, qualità e responsabilità», conclude Meloni.

In collegamento con Bruno Vespa durante il Forum in Masseria, la premier aveva ribadito alcuni aspetti della questione.  «Il sistema del tax credit negli anni ha generato delle vere e proprie truffe ma anche costruito un meccanismo distorto che consentiva di finanziare con centinaia di migliaia quando non con milioni di euro dei cittadini film che poi alla prova dei fatti nelle sale guadagnavano poche decine di migliaia di euro ma intanto avevano pagato cachet milionari a registi e attori».

Meloni: «Il film “I Cassamortari” esempio di un sistema distorto»

«Questo sistema è costato allo Stato circa 7 miliardi di euro solo negli ultimi 8 anni – ha sottolineato Meloni -. A me francamente stupisce che qualcuno perfino in questi giorni continui a difendere questo sistema. Serve un sistema trasparente e meritocratico per i contributi al cinema e all’audiovisivo. La riforma che il governo ha fatto prevede controlli più stringenti e sanzioni più severe per chi viola le regole, introduce novità sensate come il tetto massimo ai compensi di registi, sceneggiatori e attori per film finanziati dallo Stato. Nel frattempo il ministero lavora a ulteriori correttivi, vogliamo far sì che chi merita possa lavorare con tranquillità, mentre i soldi che vanno ai soliti noti con portafogli pieni e sale vuote vengano destinati a impiego migliore», ha aggiunto.

Il film di Amendola: 490 euro al botteghino, un milione e 250mila euro di finanziamento

La premier Meloni ha citato anche alcuni «esempi enormi: mi ricordo il film ‘I Cassamortari’, 490 euro di incasso nelle sale e 1 milione e 250 mila euro di sostegno pubblico». Per la cronaca, la pellicola, diretta da Claudio Amendola, aveva un cast importante, da Massimo Ghini a Gianmarco Tognazzi, da Sonia Bergamasco (moglie di Fabrizio Gifuni) a Lucia Ocone. La pellicola aveva anche il cantautore Piero Pelù come guest star. Nomi che hanno pesato nei costi ma non hanno portato spettatori.

«Ce n’è un altro – ha detto ancora la premier Meloni – con 47mila euro di incasso nelle sale e 400mila euro di sostegno pubblico». Per ribadire che l’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, sul sistema del Tax credit «aveva toccato un nervo scoperto. Il caso Kauffman è solo l’epilogo più drammatico e scandaloso di un sistema che negli anni ha generato delle vere e proprie truffe ma ha anche costruito un meccanismo distorto che consentiva di finanziarie con centinaia di migliaia, se non milioni, di euro dei cittadini film che alla fine guadagnavano poche decine di migliaia di euro».

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di Luisa Perri - 5 Luglio 2025