CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Lo scarabeo giapponese ha invaso Piemonte e Lombardia: distrugge gli orti, la vegetazione e l’economia agricola

Una minaccia per l'Europa

Lo scarabeo giapponese ha invaso Piemonte e Lombardia: distrugge gli orti, la vegetazione e l’economia agricola

Cronaca - di Gabriele Caramelli - 2 Luglio 2025 alle 19:30

Il Popillia japonica Newman, conosciuto anche come ‘scarabeo giapponese’, sta distruggendo orti, alberi da frutto, aree verdi e fiori in Piemonte e Lombardia. La presenza di questo insetto, in realtà, rappresenta una seria minaccia per tutta l’Europa. Il Popilia japonica non è pericoloso per l’uomo, ma le sue infestazioni causano ingenti perdite economiche a livello agricolo, oltre a richiedere elevati costi di contenimento. Per ora sono stati registrati su più di 300 specie vegetali comprendenti alberi da frutto, essenze forestali, colture in pieno campo, ortive, piante ornamentali e piante spontanee dove si nutrono di foglie, fiori e frutti. Invece, le larve, che si nutrono prevalentemente delle radici di graminacee, possono provocare ingenti danni a prati, campi sportivi e tappeti erbosi.

Lo scarabeo giapponese ha invaso il Piemonte e la Lombardia: come viene debellato?

Da luglio, in Piemonte, vengono effettuati monitoraggi nella zona cuscinetto dove lo scarabeo giapponese non è ancora stato avvistato, anche se la regione si era già attivata a fine maggio posizionando 1200 trappole ‘attract and kill’ (attira e uccidi). Si tratta di gabbie con forma di ombrello e dotate di una rete impregnata di insetticida, capaci di  attirare il coleottero con esche specifiche e di eliminarlo.

In Lombardia, invece, sono state eseguite ispezioni visive, monitoraggi larvali e trappolaggi: sia per la cattura massale degli individui, sia per monitorare l’andamento delle popolazioni dell’insetto. Inoltre, sono stati realizzati trattamenti contro larve e insetti adulti, sia attraverso prodotti chimici che biologici. Inoltre, la regione ha adottato protocolli per la protezione dell’aeroporto di Malpensa, con particolare attenzione alle aree di carico, scarico merci e passeggeri, differenziate in funzione del rischio fitosanitario e dalla tipologia della zona in cui vengono applicate. C’è anche un piano preciso per proteggere l’area di San Siro, dal momento che «le estese superfici a prato e aree verdi dell’intero quartiere, incluse le piste in erba per la corsa dei cavalli, rendono l’area di San Siro particolarmente adatta allo sviluppo di importanti popolazioni di Popillia japonica».

Come si capisce se c’è un’infestazione

I danni alle foglie sono il sintomo più chiaro della presenza di uno scarabeo giapponese. I Popillia japonica, infatti, si nutrono in modo gregario e partono solitamente dalla cima per poi scendere verso il basso. Quando ce ne sono molti, le foglie diventano scheletriche con la sola venatura centrale intatta, mentre fiori e frutti vengono quasi completamente annientati. Alcune volte le foglie cadono a terra e altre ancora rimangono attaccate alla pianta. «Le larve si nutrono appena al di sotto della superficie del suolo e causano danni esclusivamente alle radici – si legge sul sito della regione Lombardia -. I sintomi sono aspecifici; nel caso di tappeti erbosi infestati questi includono diradamento, ingiallimento ed avvizzimento, con la comparsa di evidenti macchie di erba morta generalmente a fine estate o all’inizio dell’autunno. Nel caso di gravi infestazioni l’intero manto erboso può andare incontro alla morte».

La provenienza e i modi per riconoscerlo

Lo scarabeo giapponese è un coleottero fortemente polifago originario del Giappone, ma anche della Russia orientale. All’inizio del XX secolo è stato introdotto per caso negli Stati Uniti e negli anni ’70 in Portogallo, precisamente nell’isola di Terceira all’interno dell’arcipelago delle Azzorre. Successivamente, nell’estate del 2014 è stato segnalato per la prima volta in Europa continentale e in Italia tra Piemonte e Lombardia, dentro una grande area del “Parco del Ticino”. Dal 2017, l’insetto è presente anche in Svizzera. “Gli adulti di Popillia japonica sono di colore verde metallizzato brillante con le elitre che non arrivano a coprire completamente il corpo di color bronzo ramato – si legge sul sito della regione Lombardia – sono di forma ovale e di dimensioni variabili da 8 a 11 millimetri di lunghezza e da 5 a 7 millimetri di larghezza. La femmina è tipicamente più grande del maschio».

C’è un elemento in particolare che consente di distinguere semplicemente questa specie da altri coleotteri che spesso abitano negli stessi ambienti. Si tratta dei ciuffi bianchi, 5 ai lati terminali dell’addome e 2 più ampi sulla parte terminale delle ali. Il Popillia japonica, essendo un insetto gregario, può essere ritrovato in grandi gruppi durante l’attività trofica e riproduttiva. Quando la temperatura si abbassa, le larve fuggono dal gelo scavando nel terreno per per 10-20 cm, mentre gli insetti adulti sono attivi tra giugno e settembre con un picco di attività a metà luglio. Durante il periodo estivo, le femmine depongono le uova direttamente nel terreno o singolarmente in piccoli gruppi: qualche volta scavano anche una piccola galleria nei primi 10 cm di suolo.

 

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Gabriele Caramelli - 2 Luglio 2025