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Leonarda Cianciulli

Delitti italiani/5

Leonarda Cianciulli, la saponificatrice di Correggio che faceva i biscotti con i cadaveri per “salvare il figlio dalla guerra”

È passata alla storia come per aver ucciso tre persone, da lei poi sciolte nella soda caustica, così come avviene nel processo per la produzione del sapone, come "rito salvifico" per evitare che il primogenito morisse nel conflitto

Cronaca - di Mario Campanella - 8 Luglio 2025 alle 13:34

Leonarda Cianciulli sapeva fare i biscotti. Dicevano che erano veramente buoni ma nessuno sapeva cosa ci fosse veramente dentro. Ma tre povere donne che gustarono le sue prelibatezze non si risvegliarono più. La saponificatrice di Correggio, che uccideva come rito protettivo per evitare che i figli morissero in guerra, è una delle storie più affascinanti del primo Novecento italiano.

Leonarda Cianciulli, un’ irpina in Emilia

Leonarda, ultima di sei figli, nacque a Montella, un piccolo paese dell’Irpinia, il 18 aprile 1894 dall’unione di Mariano Cianciulli, allevatore di bestiame, con Serafina Marano, una vedova con altri due figli che l’aveva sposato in seconde nozze.

Da bambina Leonarda soffrì d’epilessia. Nel 1917, all’età di 23 anni, sposò Raffaele Pansardi, originario di Lauria, in provincia di Potenza, allora impiegato al catasto di Montella, in aperto contrasto con i familiari che avevano individuato per la sposa, com’era consuetudine all’epoca, un altro marito che le era anche cugino.

Dopo qualche anno la coppia si trasferì a Correggio, in Emilia Romagna.

La maledizione della madre: “I tuoi figli moriranno”

Sua madre aveva pronunciato contro di lei una maledizione in punto di morte che le augurava una vita piena di sofferenze, mentre una zingara le aveva predetto che, “Ti mariterai, avrai figliolanza, ma tutti moriranno i figli tuoi”.

Leonarda partorirà tredici volte: per tre volte avrà un aborto, mentre nelle restanti dieci i suoi neonati moriranno. Solo dopo l’intervento di una maga locale, Leonarda riuscì finalmente a portare a termine la prima e poi altre tre gravidanze.

Gli omicidi

Gli omicidi ebbero luogo dal 1939 al 1940, e nel 1941 cominciarono a diffondersi le voci della scomparsa di tre donne. Tali pettegolezzi presero corpo e, non ricevendo più da tempo notizie della cognata scomparsa (la più nota delle tre, Virginia Cacioppo, già famosa soprano d’opera), la signora Albertina Fanti denunciò ufficialmente le sparizioni al questore di Reggio Emilia, il quale incaricò delle indagini il commissario Serrao. Subito i sospetti caddero sulla Cianciulli, che aveva intrattenuto rapporti di amicizia con tutte e tre le donne. La Cianciulli respinse tali voci, minacciando di denunciare per ingiuria e assumendo toni di sfida nei confronti degli inquirenti, cosicché venne arrestata.

La confessione: i cadaveri diventati biscotti

La Cianciulli allora confessò d’aver ucciso le donne, distrutto i corpi facendoli bollire in un pentolone pieno di soda caustica portata a 300 gradi, creato saponette con l’allume di rocca e la pece greca, disperso i resti nel pozzo nero e conservato il sangue per farlo attecchire al forno e mischiato a latte e cioccolato per farci biscotti. Questi vennero dati da mangiare ai figli, che credeva così di salvare da una morte misteriosa: la Cianciulli si identificava infatti nella dea Teti, perché come Teti aveva voluto rendere i figli immortali bagnandoli nelle acque del fiume Stige, così anche lei voleva salvare dalla morte i figli col sangue delle sue vittime.

Il processo a Leonarda Cianciulli

La perizia del professor Filippo Saporito, docente all’università di Roma e direttore del manicomio criminale di Aversa, riuscì a convincere la giuria solo della seminfermità mentale dell’imputata, seguendo le teorie di Cesare Lombroso, allora molto in voga (mentre Saporito propendeva per la totale infermità causata da una psicosi-isterica). Il 20 luglio 1946 la Cianciulli venne quindi ritenuta colpevole dei tre omicidi, del furto delle proprietà delle vittime e del vilipendio dei cadaveri, e perciò condannata al ricovero per almeno tre anni in un manicomio criminale e a trent’anni di reclusione. Gli anni della condanna erano stati ridotti a ventiquattro per la semi-infermità mentale, ma poi riportati a trenta per la continuità del reato; inoltre la giurisprudenza di allora negò anche la premeditazione perché la riteneva incompatibile con la semi-infermità. Di fatto, la Cianciulli entrerà in manicomio e non ne uscirà più.

Leonarda Cianciulli, una narcisista

Grazie alla lettura di più di 800 pagine del memoriale della Cianciulli e le conoscenze di adesso, Augusto Balloni sostiene che la donna, all’epoca in cui commise i fatti per cui era stata condannata, fosse per infermità in tale stato di mente da ridurle grandemente, ma non da escluderle, la capacità di intendere e di volere, dovendosi ritenere affetta da gravi disturbi di personalità che si manifestano prevalentemente attraverso il “disturbo istrionico e narcisistico di personalità con tratti sadici, schizoidi e paranoidi“.

“Ho ucciso per amore dei miei figli”

Leonarda, come detto, aveva quattro figli. ll più grande, il più amato, nonostante fosse iscritto a Lettere all’Università di Milano, correva il rischio di essere richiamato al fronte. Al solo pensiero di tale sorte per il figlio prediletto, Leonarda, secondo le sue parole, sarebbe caduta preda dello sconforto.

Non potevo sopportare la perdita di un altro figlio. Quasi ogni notte sognavo le piccole bare bianche, inghiottite una dopo l’altra dalla terra nera… per questo ho studiato magia, ho letto i libri che parlano di chiromanzia, astrologia, scongiuri, fatture, spiritismo: volevo apprendere tutto sui sortilegi per riuscire a neutralizzarli. Ho ucciso per amore dei miei figli”, scriverà la Cianciulli.

Morirà in manicomio per apoplessia cerebrale a 76 anni. Dalla sua storia sarà tratto il film, Gran bollito di Mauro Bolognini del 1977 . In questa pellicola le tre donne assassinate da Leonarda Cianciulli sono interpretate da altrettanti attori che si travestono e cioè Renato Pozzetto, Alberto Lionello e Max von Sydow.

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di Mario Campanella - 8 Luglio 2025