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Gli ultimi dati Istat: a maggio 80mila posti di lavoro in più

Giù dal "divano"

Lavoro, a maggio un altro record: 80mila posti in più e crollo degli inattivi. Meloni: “L’Italia sta cambiando passo”

L'ultimo report dell'Istat è l'ennesima conferma del trend positivo: più occupati e più contratti a tempo indeterminato. Cresce anche la disoccupazione, ma pure questa è una buona notizia: ci sono più persone che cercano lavoro

Politica - di Sveva Ferri - 2 Luglio 2025 alle 12:13

Prosegue la crescita dell’occupazione in Italia: a maggio ha fatto segnare un +0,2% su base mensile, portando gli occupati al 62,9%. Si segna dunque un ulteriore nuovo record. Cresce anche la disoccupazione, ma anche questa è una buona notizia, perché va letta alla luce del dato sulla diminuzione degli inattivi: in Italia ci sono più persone che lavorano e più persone che cercano lavoro. In termini assoluti gli occupati sono 80mila in più su base mensile e 408mila in più su base annua.

La soddisfazione di Giorgia Meloni

“Ancora buone notizie sul fronte occupazione. I dati confermano una crescita costante del numero di persone al lavoro – e dei contratti stabili – che ci porta ai livelli più alti da quando esistono le rilevazioni. Un segnale chiaro: l’Italia sta cambiando passo. Sappiamo che la strada è ancora lunga, ma continueremo a investire con determinazione su lavoro, impresa e crescita. Per costruire una Nazione sempre più solida, produttiva e giusta”. Cosi sui social, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

L’Istat: a maggio 80mila posti di lavoro in più

La fotografia emerge dal rapporto mensile dell’Istat, che conferma il trend positivo del mercato del lavoro evidenziato anche dai dati di ieri dell’Inps che mettevano anche in evidenza come ad aumentare non siano “semplicemente” i posti di lavoro, ma i posti di lavoro stabile con un’impennata dei contratti a tempo indeterminato. Il dato emerge anche dal rapporto Istat.

Calderone: «Trend ormai consolidati, che confermano la direzione presa dal governo»

«I dati Istat di oggi – ha commentato il ministro del Lavoro, Marina Calderone – ci confortano: cresce l’occupazione a tempo indeterminato, con altri 80.000 posti di lavoro in più, diminuiscono i contratti a termine, calano al minimo storico gli inattivi, anche tra giovani e donne. Si tratta di trend ormai consolidati, che confermano la direzione presa dal governo: le nostre politiche incentivano il lavoro, in particolare quello stabile e il nostro obiettivo è accompagnare sempre di più giovani e donne nel mondo del lavoro».

Giù dal “divano” del reddito di cittadinanza: «È tornata la speranza nel futuro»

È stato poi il deputato di FdI e componente della Commissione Lavoro, Lorenzo Malagola, a sottolineare che «da vent’anni l’Italia non registrava un numero così alto di occupati», chiarendo che «rispetto alla fase precedente all’inizio della pandemia ci sono 1,3 milioni di lavoratori in più». Si tratta, ha aggiunto Malagola, di «uomini e donne ai quali è stata restituita la speranza di un futuro migliore grazie alle politiche del governo Meloni, che ha detto basta a misure meramente assistenziali per chi era nelle condizioni di lavorare e ha restituito dignità a tutti coloro che avevano voglia di dare il proprio contributo», inducendoli ad «alzarsi dal divano» del reddito di cittadinanza.

«Che ne pensano Landini & co le cui ricette invece non funzionano?»

«Che ne pensano Landini & co le cui ricette invece non funzionano?», ha chiesto poi il deputato di FdI e capogruppo in Commissione Bilancio, Saverio Congedo, ricordando che il «record di 24,3 milioni occupati» è un «nuovo primato dal 2004».

Cresce il lavoro stabile

Più nel dettaglio l’aumento degli occupati si attesta allo 0,3% per un numero assoluto di 80mila persone in più tra uomini, donne, dipendenti permanenti, autonomi e coloro che hanno almeno 50 anni d’età; si registra invece un calo tra i dipendenti a termine e nelle altre classi d’età.

Su base annua poi a maggio 2025, il numero di occupati supera quello dello stesso mese del 2024 dell’1,7% (+408mila unità); l’aumento riguarda gli uomini, le donne, i 25-34enni e gli ultra 50enni, a fronte di una diminuzione tra i 15-24enni e i 35-49enni. L’occupazione, spiega l’Istat, cresce come sintesi dell’aumento dei dipendenti permanenti (+388mila) e degli autonomi (+175mila) e del calo dei dipendenti a termine (-155mila). Il tasso di occupazione, in un anno, sale di 0,8 punti percentuali.

Confrontando il trimestre marzo-maggio 2025 con quello precedente (dicembre 2024-febbraio 2025), l’Istat registra un aumento di 93mila occupati (+0,4%).

Cresce la disoccupazione. Ma anche questa è una buona notizia

Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione l’Istat segnala che a maggio sale complessivamente al 6,5% (+0,4 punti), quello giovanile arriva al 21,6% (+1,7 punti). La crescita delle persone in cerca di lavoro (+7,1%, pari a +113mila unità) riguarda entrambe le componenti di genere ed è diffusa in tutte le classi d’età. Parallelamente si registra la diminuzione degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,4%, pari a -172mila unità) che coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età. Il tasso di inattività scende al 32,6% (-0,5 punti). La fotografia mensile parla di un trend che si registra sia su base annuale che su base trimestrale: rispetto a maggio 2024, cresce il numero di persone in cerca di lavoro (+0,9%, pari a +15mila unità) e diminuisce quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,6%, pari a -320mila); rispetto al trimestre precedente le persone in cerca di lavoro sono lo 0,8% in più, pari a +13mila unità, gli inattivi di 15-64 anni scendono invece dello 0,8%, pari a -94mila unità.

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di Sveva Ferri - 2 Luglio 2025