
Medio Oriente
L’annuncio di Trump: «Sì di Israele al cessate il fuoco a Gaza». Hamas: «Pronti all’accordo, ma deve portare alla fine della guerra»
Le trattative proseguono: una delegazione di Hamas attesa oggi al Cairo. Il ministro degli Esteri israeliano svela le divisioni nel governo, ma avverte: «Se si presenta l'opportunità, non bisogna perderla!»
Potrebbe essere il giorno della svolta nella guerra tra Israele e Hamas: Donald Trump ha annunciato il sì di Tel Aviv alle condizioni per il cessate il fuoco a Gaza; Hamas ha fatto sapere di avere l’intenzione «pronta e seria di raggiungere un accordo». Una delegazione, secondo quanto emerso, dovrebbe incontrare già oggi al Cairo i mediatori di Egitto e Qatar. Restano, comunque, sul tavolo tutte le incognite che caratterizzano e che finora hanno pesato su questo tipo di trattative.
Trump: «Israele ha accettato le condizioni per il cessate il fuoco a Gaza»
«Israele ha accettato le condizioni necessarie per finalizzare il cessate il fuoco di 60 giorni, durante il quale lavoreremo con tutte le parti per porre fine alla guerra», ha scritto Trump su Truth. «I miei rappresentanti hanno avuto un lungo e produttivo incontro con gli israeliani su Gaza», ha aggiunto il presidente Usa, sottolineando che «qatarioti ed egiziani, che hanno lavorato duramente per contribuire a portare la pace, presenteranno questa proposta finale». «Spero, per il bene del Medio Oriente, che Hamas accetti questo accordo, perché la situazione non migliorerà, ma peggiorerà soltanto. Grazie per l’attenzione!».
Hamas: «Pronti a un accordo che porti alla fine della guerra»
In mattinata un funzionario di Hamas, Taher al-Nunu, citato dal Guardian, ha detto che il gruppo è «pronto e seriamente intenzionato a raggiungere un accordo», precisando però che è «pronto ad accettare qualsiasi iniziativa che porti chiaramente alla fine completa della guerra». È stata poi una fonte egiziana a rivelare al quotidiano che una delegazione di Hamas dovrebbe incontrare oggi i mediatori egiziani e qatarioti al Cairo per discutere la proposta.
Nel governo israeliano «favorevole un’ampia maggioranza»
Per parte israeliana è stato il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, a commentare su X, scrivendo che «un’ampia maggioranza all’interno del governo e della popolazione è favorevole al piano per liberare gli ostaggi. Se si presenta l’opportunità, non bisogna perderla!». Insomma, anche a Tel Aviv non tutti i nodi sono sciolti. Ma qualcosa sembra muoversi.
Il pressing Usa su Netanyahu
Lo scenario era stato anticipato anche dai media israeliani che ieri avevano parlato di «progressi» verso un cessate il fuoco a Gaza, mentre proseguivano le discussioni all’interno del governo Netanyahu sulla possibilità di raggiungere l’accordo. «C’è una dinamica positiva e un’attività vivace sulla questione dei negoziati», aveva rivelato un funzionario al Times of Israel, mentre era stata l’emittente Canale 12 a dare conto del pressing di Trump su Netanyahu per il sì all’intesa.