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La tragicomica difesa di Sanchez, idolo della Schlein: “Socialisti meno corrotti del Ppe”. Vox lo asfalta: “Gara tra chi ruba”

La tragicomica difesa di Sanchez, idolo della Schlein: “Socialisti meno corrotti del Ppe”. Vox lo asfalta: “Gara tra chi ruba”

Esteri - di Lucio Meo - 10 Luglio 2025 alle 08:59

Niente dimissioni, per il momento, ma la maggioranza è più fragile di un gomito di Sinner. Ieri l’idolo della Schlein, il premier socialista Sanchez – modello di spesa per il Pd, ma a cui la Ue ha bloccato il Pnrr, piccolo particolare – in Parlamento s’è abbarbicato alla poltrona difendendosi, in modo surreale, dalle accuse di corruzione, dopo lo scandalo che ha visto coinvolti tre esponenti del Pse, il caso Cerdán, che porta il nome dell’ex numero tre e braccio destro del primo ministro (che della formazione è segretario) finito in carcere con l’accusa di associazione a delinquere, corruzione e traffico di influenze. La difesa del premier del Psoe s’è incentrata su un tragicomico confronto tra chi è più o meno corrotto, annunciando, guarda caso, un piano anti-corruzione nei giorni in cui la Ue gli ha bloccato la quinta rata del Pnrr per mancanza di trasparenza, indovinate su cosa? Sulle norme anti-corruzione. La Schlein, che non legge i giornali spagnoli, aveva recentemente indicato la Spagna socialista come un modello di spesa dei fondi Ue.

La difesa di Sanchez sui corrotti

“Il Psoe ha tre indagati per un caso di corruzione, il Pp ne ha 200 per 30 casi”, si è difeso Pedro Sanchez, intervenendo al Congresso dei deputati. “Il mio governo insieme a quello di Zapatero sono stati i governi più onesti della storia della democrazia spagnola” mentre il governo di José Maria Aznar è stato “il più corrotto della storia democratica della Spagna”, ha detto Sanchez, ricordando tutti i casi di corruzione in cui è stato implicato il Partito popolare. La destra ha avuto gioco facile ad asfaltarlo.

Il leader di Vox, Santiago Abascal, ha fatto notare come “l’unica vera discussione sia su chi ruba di più”. “Il Pp e il Psoe sono solo due attori diversi della stessa commedia che va avanti da molto tempo”, ha detto il leader sovranista durante la sua risposta al presidente del governo, Pedro Sanchez, nella plenaria al Congresso dei deputati. Abascal ha insistito sull’idea che il leader dei popolari, Alberto Nunez Feijoo, potrebbe cercare un patto di investitura con il Psoe per evitare un accordo con Vox, come è successo recentemente in Germania. “Vuole ereditare il potere perché crede che sia il suo turno in questo sistema bipartitico, ma con queste persone non si puo’ ne’ governare ne’ offrire loro patti di Stato”, ha detto Abascal. Secondo lui, i due principali partiti spagnoli “non sono diversi nella politica migratoria, nella loro sottomissione alle agende globali, nelle loro posizioni a Bruxelles, nelle loro leggi ideologiche”. Su questa linea, Abascal ha garantito che “farà tutto il possibile” per evitare ipotetici patti tra socialisti e popolari ” e che la soluzione alla presunta corruzione di entrambi e’ “un governo di coalizione tra i due”.

La posizione di Vox

La difesa del premier Sanchez

Sanchez, in aula, aveva annunciato di aver elaborato “insieme all’Ocse” (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), un piano anti-corruzione. Il test sulla tenuta della maggioranza si è materializzato in una lunghissima seduta nel corso della quale il premier è stato bersagliato in Aula dall’ostilità conclamata dell’opposizione – più volte i suoi interventi sono stati interrotti da grida e insulti da parte di esponenti della destra, con conseguenti richiami all’ordine – e dal nervosismo dei suoi alleati, stizziti per una situazione che rischia di mettere anche loro in cattiva luce rispetto ai propri elettori, pur se estranei alla vicenda. Sanchez si è detto disposto a voler rimediare: “Vengo qui con una sensazione di profonda delusione, verso me stesso e soprattutto verso coloro di cui non avrei mai dovuto fidarmi”, ha esordito. Si è però anche definito come un “politico pulito” e, pur confessando di aver “valutato la possibilità” di dimettersi e convocare elezioni anticipate, come chiesto a gran voce dall’opposizione, ha detto di essere arrivato alla conclusione che “arrendersi non è mai un’opzione”. Per convincere gli alleati parlamentari a mantenere l’appoggio, Sanchez ha quindi presentato un pacchetto anti-corruzione che include diverse loro proposte: tra le misure previste, ci sono l’attivazione di “un’agenzia di integrità pubblica”, più protezione per chi denuncia e controlli stretti su partiti politici e imprese che puntano a ottenere appalti pubblici.

 

 

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di Lucio Meo - 10 Luglio 2025