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Al Parlamento europeo Pd, Avs e M5S votano contro il ricordo delle vittime del comunismo di Tito

Fino a quando?

La sinistra italiana si copre ancora di vergogna: Pd, M5S e Avs votano contro il ricordo delle vittime del comunismo di Tito

Il Parlamento europeo approva una risoluzione che chiede alla Slovenia verità, memoria e la ricerca delle fosse comuni. La sinistra italiana dice no. Fidanza: «Hanno mostrato il loro vero volto»

Politica - di Natalia Delfino - 8 Luglio 2025 alle 21:05

Onorare la memoria delle vittime dei crimini comunisti del dopoguerra, esaminare gli archivi segreti per accertare le responsabilità, impegnarsi per il recupero delle salme dalle foibe slovene e garantire una degna sepoltura e il ricordo di quei martiri. Sono alcune delle richieste rivolte al governo sloveno dal Parlamento europeo, che ha approvato una risoluzione nella quale si deplora anche la decisione del 2023 di abolire la Giornata nazionale della memoria per le vittime della violenza comunista. La risoluzione, votata nella plenaria di Strasburgo, 357 voti favorevoli, 266 contrari e 16 astensioni. Tra i voti contrari si sono registrati anche quelli della sinistra italiana, che ancora una volta, come già avvenuto in voti precedenti, ha mancato l’occasione per prendere le distanze dai crimini del comunismo e scegliere di stare dalla parte delle vittime, tante delle quali furono italiane.

Fidanza: «La sinistra italiana ha mostrato il suo vero volto»

«Oggi a Strasburgo – ha commentato il capodelegazione di FdI, Carlo Fidanza – la sinistra italiana ha mostrato il suo vero volto: durante il voto sulla condanna dei crimini perpetrati dai partigiani comunisti e dal regime di Tito in Slovenia, passata grazie al sostegno delle destre europee, gli eurodeputati di Pd, M5S e Avs si sono opposti, supportando il governo sloveno che ha interrotto il programma di recupero delle salme dalle foibe slovene avviato dal precedente governo e cancellato il Giorno della memoria dedicato alle vittime del comunismo». Si tratta, ha commentato Fidanza, di «una scelta vergognosa che dimostra, una volta ancora, l’ambiguità della sinistra nel fare i conti con la storia macabra del comunismo internazionale».

Malaguti: «Certa sinistra ancora sottomessa a retaggi ideologici condannati dalla Storia»

«A Strasburgo la sinistra italiana vota contro il ricordo delle vittime del maresciallo Tito, dimostrando di non avere nemmeno pietà per tante persone innocenti trucidate anche con immani sofferenze come gli infoibati», ha detto il deputato nazionale di FdI, Mauro Malaguti. «Nella storia dell’uomo – ha aggiunto – il comunismo ha seminato più disperazione e morte di ogni altra ideologia totalitaria, ma ancora oggi una certa sinistra, evidentemente, non riesce a liberarsene del tutto, sottomessa a retaggi ideologici ereditati nel tempo e condannati dalla Storia».

Cosa chiede la risoluzione del Parlamento europeo

La risoluzione del Parlamento europeo ricorda che oltre 100mila sloveni che si opponevano al sistema comunista furono vittime di varie forme di violenza all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, che il regime comunista jugoslavo perpetrò decine di migliaia di esecuzioni extragiudiziali di civili e prigionieri di guerra e che sono state individuate oltre 750 tombe nascoste, ma i luoghi delle esecuzioni non sono stati ancora individuati e molte delle vittime devono ancora ricevere una degna sepoltura.

La prima richiesta alla Slovenia: «Onorare le vittime dei crimini del comunismo»

Gli eurodeputati chiedono alle autorità slovene, prima di tutto, di onorare le vittime dei crimini del comunismo, preservandone la memoria e proseguendo le indagini per individuare le fosse comuni al fine di garantire alle decine di migliaia di persone assassinate nel dopoguerra una sepoltura dignitosa, che – ricordano gli eurodeputati – è un «diritto universale». Strasburgo chiede inoltre che il governo sloveno si impegni per un’operazione di verità storica, raccogliendo le prove dei crimini commessi dal regime comunista jugoslavo e lavorando per individuare le responsabilità, anche attraverso un esame approfondito degli archivi dei servizi segreti, in particolare del Kos e dell’Udba.

Deplorando poi l’abolizione della Giornata nazionale della memoria per le vittime della violenza comunista, la risoluzione chiede la creazione di luoghi commemorativi per onorare le vittime e promuovere la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, considerando imprescindibili la ricerca storia e l’educazione basata su prove concrete. Quello a rafforzare la memoria storica «basata sulla verità e sul rispetto per tutte le vittime dei regimi totalitari, libera da strumentalizzazioni politiche» è un invito rivolto non solo alla Slovenia, ma a tutti gli Stati membri: «Tutti i crimini contro l’umanità – avvertono gli eurodeputati – dovrebbero essere giudicati e trattati con la stessa gravità, condannando il revisionismo storico che banalizza i crimini perpetrati dai regimi nazista e fascista, così come quelli commessi dalle autorità comuniste jugoslave».

 

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di Natalia Delfino - 8 Luglio 2025