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La sinistra all’attacco di Piantedosi “respinto” dalla Libia. La destra: “Vergogna, siete anti-italiani!”

La polemica

La sinistra all’attacco di Piantedosi “respinto” dalla Libia. La destra: “Vergogna, siete anti-italiani!”

Politica - di Lucio Meo - 8 Luglio 2025 alle 20:52

Un incidente spiacevole, ma che non ha a  che fare con l’Italia visto che le autorità della Libia orientale, che fanno riferimento al generale Khalifa Haftar, hanno ordinato di lasciare “immediatamente” il Paese a una intera delegazione europea, della quale faceva parte anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, con i  colleghi di Grecia e Malta e il commissario Europeo per gli Affari interni e la Migrazione, Magnus Brunner. “Un malinteso”, fa sapere il Viminale.

Fonti qualificate presenti nella missione in Libia spiegano che c’è stata un’incomprensione sul protocollo, non gestita dalla delegazione italiana, alla base dello stop della missione europea. Inoltre il problema non ha mai riguardato la componente italiana della missione nè i rapporti bilaterali con l’Italia. “Si è tentato un compromesso, ma hanno voluto creare il caso”, spiegano fonti di Bruxelles, chiarendo che è stata dei libici la decisione di annullare la missione durante la quale si sarebbe dovuto parlare di contrasto all’immigrazione clandestina. Come avvenuto questa mattina a Tripoli, dove la delegazione europea aveva incontrato il premier del governo di unità nazionale, Abdul Hamid Dbeibah. Nei giorni scorsi, lo stesso Hammad aveva emesso un decreto nel quale vietava il movimento e le attività delle missioni internazionali e dei diplomatici nell’est della Libia se prima non si fossero coordinate e avessero ottenuto il via libera dal ministero degli Esteri dell’autoproclamato governo dell’est. La misura era diretta in particolare contro la missione delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil), l’inviata del segretario generale, Hanna Tetteh, ed il suo staff, ‘colpevole’ di aver attaccato la Camera dei rappresentanti di Tobruk, per aver concesso 69 miliardi di dinari, circa 11 miliardi di euro, al Fondo per lo sviluppo e la ricostruzione di Belghassem Haftar, il figlio del generale considerato il suo possibile ‘delfino’.

Cosa è successo su Piantedosi respinto con la delegazione Ue

Denunciando non meglio precisate “violazioni” commesse dai tre ministri, il governo di Bengasi in una nota ha sottolineato che la visita è stata “annullata” al loro arrivo all’aeroporto internazionale di Benina. Le autorità della Libia orientale hanno dichiarato i tre ministri “persone non gratae”, intimandogli di lasciare subito il Paese.

Nella nota, firmata da Osama Saad Hammad, autoproclamato “primo ministro del governo libico” – dal momento che l’Onu riconosce solo l’esecutivo di Tripoli – si denuncia una “flagrante violazione delle norme diplomatiche stabilite e delle convenzioni internazionali” da parte della delegazione europea nel “disprezzo della sovranità nazionale libica”. Le autorità libiche, prosegue la nota, ribadiscono quindi il loro “urgente appello” a “diplomatici, membri di missioni internazionali, organizzazioni governative e non governative di rispettare la sovranità libica aderendo strettamente alla legge libica, alle convenzioni internazionali e alle norme che regolano le visite diplomatiche”.

Sinistra all’attacco, la dura risposta di Rampelli

La sinistra si è subito lanciata sulla vicenda, cercando di strumentalizzarla: “Piantedosi, che per qualche ora ha provato sulla propria pelle cosa significa sentirsi dire ‘clandestino’, termine con cui la destra definisce le persone migranti. L’Italia continua a tessere rapporti politici ed economici con regimi che rappresentano la vera cabina di regia del traffico di esseri umani. Questa volta Piantedosi è stato vittima della legge del contrappasso”, ha detto in una nota Angelo Bonelli, deputato Avs e co-portavoce di Europa verde. Nessuna preoccupazione, invece, dal ministro della Difesa Guido Crosetto: “Ho letto le agenzie, penso che sia tornando. Starà bene…”. Durissimo il commento del vicepresidente della Camera e deputato di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli. “Non sta a me commentare quanto accaduto al ministro Piantedosi, verso il quale nutro stima e rispetto, non solo come ministro ma come servitore dello Stato. Tuttavia alcune scomposte reazioni della sinistra dimostrano il suo solito, macroscopico limite: far prevalere lo spirito di fazione sugli interessi della nazione, essere insomma profondamenti anti-italiani. Se fosse accaduto a un ministro di sinistra, ci saremmo espressi in modo totalmente diverso. Questione di stile, questione di senso dello Stato”.

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di Lucio Meo - 8 Luglio 2025