
L'intervista
La Russa: “Sala doveva dimettersi, ma per il pessimo governo non per l’inchiesta. Milano sarà paralizzata”
Per il presidente del Senato la crisi del capoluogo lombardo è politica. Fiducioso sull'esito delle prossime regionali. Solidarietà ai militari indagati a Cutro e a Matteo Salvini per il ricorso contro l'assoluzione
Ignazio La Russa, presidente del Senato, in un’intervista a Il Giornale, rilancia la crisi della giunta Sala e prevede che Milano rimarrà paralizzata dopo la decisione del sindaco di non dimettersi. La seconda carica dello Stato puntualizza che per FdI il problema è politico e non giudiziario.
La Russa: “Una città mal amministrata”
“Il centrodestra diceva da tempo di non apprezzare l’azione della Giunta Sala– dice La Russa-. Sulla sicurezza, sulla casa, sulle periferie, sul diritto dei cittadini a vivere meglio. Ora, con questa vicenda urbanistica che si è presentata, le cose peggioreranno. Non ci vuole un indovino per capire che Milano sarà ancor più paralizzata di prima. Noi abbiamo chiesto che questa giunta si dimettesse molto prima dell’inchiesta giudiziaria. Non è che poi se arriva un’inchiesta giudiziaria allora il nostro giudizio sulla giunta migliora. Se c’è un giudizio negativo resta negativo, inchiesta o non inchiesta. Noi, a partire da Giorgia Meloni e con me nella identica posizione, abbiamo detto che la giustizia deve fare il suo corso ma le responsabilità politiche dell’intera giunta sono pregresse ed evidenti e prescindono dall’azione giudiziaria. La Meloni ha anche aggiunto che Sala valuti lui se è ancora in grado di governare Milano”.
“Vicino ai militari di Cutro e a Salvini”
La Russa parla anche dell’inchiesta di Cutro che riguarda alcuni uomini in divisa e del ricorso contro Matteo Salvini nel processo di Palermo: “Quando c’è un provvedimento giudiziario, da avvocato, ho sempre bisogno di conoscere gli atti. Mi sento istintivamente vicino e solidale con gli uomini in divisa. Premesso che sono felice dell’assoluzione di Salvini e che sono certo vincerà anche in Cassazione, vado tuttavia controcorrente e dico che la magistratura ha diritto di fare ciò che le leggi le consentono. E’ normale che nel nostro ordinamento giuridico un Pm possa ricorrere contro una sentenza di assoluzione. In questo caso i Pm hanno scelto di ricorrere in Cassazione anziché in appello forse perché hanno capito che il giudizio di primo grado, nel merito, non poteva essere facilmente contestato. Hanno fatto un ricorso in punta di diritto non in punta di fatto. Potevano farne a meno. Non sono convinto. E credo che avrebbero fatto meglio a farne a meno. Ma non grido allo scandalo“.
“Fiducioso sulle regionali”
Sulle prossime regionali, il presidente del Senato dice che, “Finché non ci sono i nomi dei candidati è difficile fare previsioni. Io mi auguro che da una posizione di inferiorità numerica il centrodestra spunti una superiorità. Stiamo discutendo, valutando ma nessun litigio. Sul Veneto Fdi non si era opposta neanche al terzo mandato. Sono sicuro che la Meloni sta ragionando non in un’ottica di capo di partito ma di capo di governo. Vuole che il centrodestra vinca più regioni possibili, indipendentemente dai colori dei presidenti”.