
La nota di Arpa Lazio
La maxi esplosione a Roma “ha generato diossina”. In terapia intensiva 2 dei 45 feriti
La maxi esplosione avvenuta ieri a Roma in seguito a un incendio che ha colpito un distributore di benzina e metano in via dei Gordiani “ha generato diossina“. Lo riferisce Arpa Lazio diffondendo i primi dati del monitoraggio dell’aria. In particolare, si registra la presenza di diossine-Teq pari a 1 pg/m3.
Arpa Lazio: l’esplosione ha generato diossina
Finora sul tema non esiste un riferimento normativo in aria ambiente. L’Oms (nel documento Air quality guidelines for Europe 2000) stima concentrazioni di tossicità equivalente (Teq) di diossine e furani in ambiente urbano pari a circa 0,1 pg/m3, anche se è elevata la variabilità da zona a zona. Mentre concentrazioni superiori a 0,3 pg/m3 indicano la presenza di una fonte di emissione localizzata, ovvero significano che l’incendio ha effettivamente generato diossina” si legge.
L’Agenzia ha installato un campionatore
Arpa Lazio è “intervenuta, come di consueto, per effettuare il monitoraggio della qualità dell’aria a supporto degli enti locali e sanitari. Ai quali competono le valutazioni in merito ai possibili rischi per la salute e ai comportamenti da seguire. A questo fine – spiega l’ente – il personale dell’Agenzia ha installato un campionatore. Strumento necessario per verificare l’eventuale presenza in aria di sostanze inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici, Pcb e diossine, a poca distanza dall’area interessata dall’incendio”.
Tra i 45 feriti due sono gravi al Sant’Eugenio
Sono 45, di cui due gravi, i feriti nel rogo impressionante che ha generato un fungo di fumo gigantesco e un boato simile a una bomba. Al reparto ‘Grandi ustionati’ dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma “allo stato attuale, restano ricoverati due pazienti in condizioni gravi. Entrambi sedati e sottoposti a ventilazione meccanica assistita. Le loro condizioni permangono stazionarie nella gravità del quadro clinico. E il monitoraggio da parte dell’équipe multidisciplinare prosegue senza interruzioni”, rende noto la Asl Roma 2 nel bollettino di aggiornamento sulle condizioni cliniche dei pazienti ricoverati.
Su un paziente eseguito un trattamento di escarolisi
“Su uno dei due pazienti che presenta ustioni di terzo grado estese al 55% della superficie corporea – prosegue il bollettino – è stato eseguito un primo trattamento di escarolisi enzimatica. Una procedura mirata alla rimozione iniziale del tessuto necrotico mediante l’impiego di enzimi selettivi. L’intervento rappresenta un primo passo nel complesso percorso terapeutico previsto per i grandi ustionati. La prognosi rimane riservata”.
Un terzo paziente trasferito dal san Giovanni
Nel corso delle ultime ore, riferisce la Asl Roma 2, “si è aggiunto in reparto un terzo paziente di sesso maschile, trasferito dall’ospedale San Giovanni. Le sue condizioni sono complessivamente buone. Il paziente è cosciente, vigile e non necessita di supporto ventilatorio. Presenta ustioni di terzo grado localizzate ad un arto superiore, con un interessamento pari a circa il 10% del corpo. È in corso una valutazione specialistica per definire il trattamento più appropriato, con l’obiettivo di garantire il miglior decorso possibile”.