
L'intervento
La crisi del “macronismo” spingerà la destra francese verso il modello Meloni? Analisi e prospettive d’Oltralpe
Macron e il suo centrismo non attraggono più l'elettorato. Il Rn sta cercando di spingersi al centro con un accordo con le altre forze moderate secondo il modello italiano
Il voto del Rassemblement National è stato determinante per respingere la mozione di censura al governo Bayrou presentata dai socialisti; non è, tuttavia, un voto senza condizioni. Jordan Bardella, possibile candidato alla presidenziale del 2027 nel caso in cui venga confermata l’ineleggibilità di Marine Le Pen, chiede una nuova dissoluzione dell’Assemblea Nazionale e propone punti di convergenza con Les Républicans del ministro dell’interno Retailleau e con Horizons dell’ex primo ministro Édouard Philippe. I conti della Francia sono in una situazione catastrofica.
La spesa pubblica francese è fuori controllo
La Corte dei conti ha appena lanciato un allarme che suona come un atto accusa all’attuale governo accusato di “incapacità di controllare le dinamiche della spesa e ancor più di intraprendere sforzi di risparmio sostenibili”. La spesa pubblica rappresenta oramai il 56% della ricchezza prodotta contro il 49% della media europea; nonostante ciò il governo, per colmare l’enorme deficit, non riesce a proporre altro che tasse ed imposte come la tassa Zucman sulle grandi fortune che fa sognare la sinistra ma il cui apporto sarebbe irrilevante.
La destra francese si riavvicina e riappacifica?
Il riavvicinamento delle varie anime della destra francese è in corso. Un esempio lo si è avuto lo scorso 18 giugno quando i deputati di RN, di Eric Ciotti, di LR e Horizons sono stati determinanti per l’approvazione di un disegno di legge sulla semplificazione della vita economica che sopprime, tra le altre cose, le contestatissime ZFE (aree geografiche, generalmente urbane, in cui la circolazione dei veicoli più inquinanti è soggetta a restrizioni o divieti, col fine di migliorare la qualità dell’aria). Il vicepresidente dei deputati RN, Laurent Jacobelli, ha affermato che “bisogna combattere l’inquinamento atmosferico, non i poveri”.
Attal contrariato
Visibilmente contrariato Gabriel Attal, leader del partito macronista Renaissance, che ha criticato “l’unione delle destre in chiave anti-ecologista”. Altro punto di discordia sono le rinnovabili e gli investimenti per l’eolico che la destra vuole bloccare per rilanciare il programma nucleare che, dopo Sarkozy, ha conosciuto molte battute d’arresto. Per il segretario generale di LR, Othman Nasrou, in nome della chiarezza bisogna ristabilire la divisione destra-sinistra che Macron ha cercato di superare con risultati disastrosi. La destra, secondo Nasrou, deve tornare protagonista su questioni come la sovranità, l’immigrazione e sull’ambiente bisogna farla finita con l’approccio punitivo ed ideologico che ha spinto a prendere provvedimenti senza effetti rilevanti sul cambiamento climatico, ma deleteri per l’economia francese.
L’incontro tra Bardella e Sarkozy
Ultimamente sono numerosi i testi su cui si sono registrate convergenze tra le varie anime della destra francese, come la proposta di legge tesa a restringere le condizioni per l’ottenimento della nazionalità francese a Mayotte. Non è passata inosservata la visita di Bardella a Sarkozy. Per questo primo incontro, l’ex Presidente della Repubblica, ha ricevuto il presidente RN, per quasi un’ora, nei suoi uffici parigini di rue Miromesnil (nell’VIII arrondissement). I due hanno discusso dell’avvenire della Francia e l’entourage di Sarkozy ha dichiarato che non c’è alcun significato politico da attribuire a questo incontro e che l’ex Presidente si è dimostrato “molto sensibile” alle recenti dichiarazioni di Bardella che l’aveva sostenuto quando gli è stata revocata la Legione d’Onore dopo la sua condanna definitiva nel cosiddetto caso delle “intercettazioni telefoniche”, noto come affare Bismuth, senza attendere l’esito del suo deferimento alla Corte europea dei diritti dell’uomo.
Bardella e l’esempio di Meloni
Ma come scrive su “Le Figaro”, Guillaume Tabard, “l’ex Presidente conosce troppo bene le dinamiche della politica per ignorare l’impatto di un simile incontro”. Sarkozy sa bene che, con questa pubblicità, aiuta Bardella e favorisce la fine del cordone sanitario intorno al RN. Bardella, grande ammiratore di Giorgia Meloni, vorrebbe seguire l’esempio italiano e sogna di ricostituire l’UMP che seppe raggruppare tutto il centrodestra ad eccezione del Front National e del Modem di Bayrou e fu determinante per la vittoria di Sarkozy nel 2007. Questo incontro, anche senza comunicati congiunti e foto ufficiali, rappresenta una cauzione importante per Bardella; Sarkozy lo sa, come sa che il 74% degli elettori francesi vuole un’alleanza delle destre sul modello Meloni. Bisogna giocare d’anticipo e anticipare le turbolenze in arrivo: il quadro attuale non durerà a lungo. Bayrou è addirittura più impopolare di Macron, Gabriel Attal e i macronisti, come l’ha evidenziato il recente voto sul “fine vita”, sono sempre più vicini ai socialisti e lontani da LR; una nuova dissoluzione appare inevitabile e, in assenza di “fronti repubblicani”, Bardella potrebbe aspirare a Matignon. Tuttavia, parlare di “unione delle destre” provoca ancora parecchi mal di pancia. Tabard si domanda se Bardella riuscirà a formulare un’offerta di destra che seduca gli elettori sull’esempio di Meloni in Italia.