
Ecr party a Napoli
“La Cina è l’elefante nella stanza”: l’Europa conservatrice alza lo sguardo e ridisegna la sua rotta
Da Napoli un laboratorio politico tra corridoi strategici, intelligenza artificiale e giovani protagonisti: sovranità, sicurezza e identità tornano al centro del dibattito europeo. Occhio putato sull'espansionismo cinese
C’è chi parla d’Europa e chi la costruisce. A Napoli, il 10 luglio, il panel di apertura della tre giorni dei conservatori europei, dal titolo “Nuove rotte, nuove regole: il commercio e la sicurezza dell’Europa”, ha avuto il merito di riportare la politica alla concretezza: mappa alla mano, nemici reali e parole importanti. Una su tutte: “La Cina è l’elefante nella stanza”.
Il Mediterraneo al centro
La frase, pronunciata durante il confronto geopolitico, ha segnato un punto fermo: mentre troppi fingono di non vedere, l’espansionismo cinese avanza. Dai poli alle rotte marittime, dalla minaccia digitale a quelle reale. E allora come può l’Europa difendersi? Come può ripartire? Può farlo dal Mediterraneo, un tempo cuore pulsante della civiltà occidentale, questo può oggi tornare ad essere snodo vitale e prospettiva strategica per il futuro dell’Europa e dei suoi rapporti globali.
Le nuove rotte e la sovranità europea
Sul palco, tre voci esperte e complementari. Doaa Abdel Motaal, docente a Sciences Po, ha spostato lo sguardo verso Nord: “La partita non si gioca più solo a Sud. L’Artico è la nuova frontiera geopolitica”, ha spiegato, mostrando come le rotte polari siano divenute terreno di silenziosa competizione globale. Kaush Arha, presidente del Free & Open Indo-Pacific Forum presso l’Atlantic Council, ha illustrato l’opportunità rappresentata dal corridoio Imec: una rotta che parte da Mumbai, attraversa il Medio Oriente e arriva a Trieste, restituendo all’Italia un ruolo di snodo nei nuovi equilibri commerciali euroasiatici. A sottolineare la dimensione securitaria di queste direttrici è stato Fatmir Mediu, parlamentare albanese ed ex ministro della Difesa, che ha richiamato l’attenzione anche sull’Iniziativa dei tre mari come architrave della cooperazione euro-atlantica. A moderare il confronto, Alice Carrazza, firma del Secolo d’Italia.
A margine della prima giornata, anche il segretario generale di Ecr Party Antonio Giordano è intervenuto: “Il Mediterraneo torna ad essere la via più diretta ed efficace di scambio con il Nord Africa e oltre. Le economie, quando c’è il mare di mezzo, dialogano meglio — e questo Meloni lo ha capito con il Piano Mattei”.
Infine, ha richiamato l’attenzione sull’economia del mare: “Un potenziale ancora sottoutilizzato, che va sviluppato in chiave sostenibile. Sfruttare non vuol dire distruggere. Serve visione: abbiamo avuto una globalizzazione cieca, servono oggi scelte guidate dalla responsabilità”.
La parola ai giovani: protagonisti, non comparse
Ma non sono stati solo gli esperti a parlare. I protagonisti veri sono stati i giovani. E per una volta, nessuno ha parlato al posto loro. Il segretario internazionale di Gioventù nazionale, Maicol Pizzicotti Busilacchi, ha lasciato le nuove generazioni libere di esprimersi con le proprie idee.
Un esercizio con l’intelligenza artificiale inoltre ha trasformato questo momento in un laboratorio pratico e simbolico. L’Ai non ha sostituito nessuno: ha abbattuto barriere linguistiche. Ogni partecipante ha potuto intervenire nella propria lingua madre — dall’italiano all’arabo, dall’olandese al rumeno — contribuendo direttamente alla riflessione collettiva.
Tecnologia e responsabilità: la visione conservatrice
L’obiettivo era chiaro: dimostrare che la tecnologia può rendere i processi decisionali più inclusivi ed efficienti, senza annullare la competenza umana e senza appiattire le differenze culturali. Non è un dettaglio che questa sperimentazione sia nata in un contesto conservatore. Oggi, chi riflette seriamente sul rapporto tra tecnica e responsabilità non insegue l’ultima moda digitale, ma orienta il cambiamento con criterio. Per troppo tempo, il progresso è stato identificato con chi lo proclamava senza saperlo governare. Oggi si volta pagina senza smarrire la misura umana.