
La cooperazione continua
Italia-Tunisia, Meloni accolta con un mazzo di fiori da Saied: sul tavolo i migranti, l’energia e l’agricoltura (video)
La premier Giorgia Meloni ha visitato il Palazzo presidenziale di Cartagine, in Tunisia, per dialogare con il presidente tunisino Kais Saied. Appena scesa dall’aereo, è stata accolta con un mazzo di fiori. Domani, invece, sarà a Istanbul per incontrare il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. Dopo l’incontro a Palazzo Chigi di mercoledì sui migranti, a cui hanno partecipato i ministri competenti, il presidente del Consiglio affronterà due missioni politiche importanti per l’impegno dell’Italia sul Mediterraneo. La prima si è già conclusa a Tunisi, con un incontro bilaterale incentrato sul Piano Mattei per l’Africa e sul rafforzamento della cooperazione bilaterale.
Durante il colloquio tra i due, come si legge in una nota di Palazzo Chigi, è stata dedicata una “particolare attenzione” ai settori idrici e agricoli, con una concentrazione particolare sul progetto Tanit, che mira a riutilizzare acque reflue per il recupero di terreni agricoli. Poi si è discusso sulla futura nascita di i un centro di formazione agricola a vocazione regionale. Sul tavolo anche la cooperazione tra Italia e Tunisia sul tema migratorio, che è stata definita “eccellente”. Inoltre, per l’occasione, è stata confermato l’impegno comune nel contrasto “alle reti criminali dei trafficanti di esseri umani e allo stesso tempo promuovere vie legali di migrazione anche nel contesto del Processo di Roma”.
Meloni in Tunisia per incontrare Saied: dall’immigrazione al dossier energetico
Ampio spazio anche per il dossier energetico: sia Meloni che Saied hanno sottolineato come l’Italia e la Tunisia rappresentino “snodi strategici” tra il potenziale energetico africano e la domanda crescente dell’Europa. A tal proposito, la presidente del Consiglio ha rimarcato l’impegno italiano per la realizzazione dell’elettrodotto Elmed, un’infrastruttura definita “strategica” per i due Paesi e per il continente europeo. Per giunta, il progetto interessa anche il settore privato italiano, che si occupa già della produzione di energie rinnovabili in Tunisia.
Un Paese strategico per l’Italia
La Tunisia è un Paese strategico per l’Italia, che sostiene il governo di Kais Saied: la sua collaborazione è importante per ridurre le partenze dei migranti dal Paese nordafricano, crollate dopo la firma del patto con l’Unione Europea nel luglio del 2023. Ma non solo, perché anche il governo Meloni è un punto di riferimento importante per per la Tunisia. Al momento, lo Stato nordafricano si trova stretto tra tra i dazi del 25% imposti dagli Stati Uniti, gli interessi ‘ingombranti’ di Russia e Cina e la posizione dell’Ue, che ogni tanto ammonisce sulla possibile deriva autoritaria tunisina.
Inoltre, la Tunisia ha bisogno di un sostegno politico forte, visto che l’arrivo dei migranti irregolari dal Sahel prosegue e servono anche ulteriori fondi per i rimpatri. Non mancano interessi reciproci e infrastrutturali tra la Tunisia e l’Italia: l’anno scorso Sparkle e Tunisie Telecom hanno siglato un accordo per una nuova rotta di connettività tra Nord Africa ed Europa. Nel frattempo, proseguono le interlocuzioni sui progetti di Enel ed Eni, legati allo sviluppo dell’idrogeno verde nell’ambito della transizione energetica e del Piano Mattei per l’Africa.
La strada per Instanbul
L’attenzione di domani sarà rivolta verso Istanbul, dove è previsto un bilaterale tra Meloni e Erdogan. I due leader hanno già avuto un incontro a Villa Pamphili, in occasione del quarto vertice intergovernativo italo-turco. In quell’occasione sono stati firmati svariati accordi bilaterali e memorandum d’intesa. La Turchia è un partner importante per l’Italia e le ragioni sono molteplici: il ruolo di Ankara nel contenimento della rotta migratoria, il suo peso economico nell’accordo per la produzione dei droni firmato a Roma e infine il contributo turco alla stabilità della Siria, reduce da una guerra civile e più in generale per la stabilità del Mediterraneo. Quest’ultimo argomento è una priorità per il governo Meloni.
Infine, la Turchia ricopre un ruolo strategico anche nel conflitto tra Israele e Gaza: proprio ieri, Giorgia Meloni ha avuto un colloquio telefonico con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in cui ha definito la situazione nella Striscia “insostenibile ed ingiustificabile“.