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Irpef, centrosinistra colto con le mani nelle tasche dei cittadini: Roma, Napoli, Torino e Firenze le più care

La mappa delle addizionali

Irpef, centrosinistra colto con le mani nelle tasche dei cittadini: Roma, Napoli, Torino e Firenze le più care

Economia - di Luca Maurelli - 8 Luglio 2025 alle 16:09

Se la legge è uguale per tutti, il fisco lo è un po’ di meno. Perfino le aliquote Irpef, in Italia, dipendono dalla sensibilità degli amministratori locali, governatori e sindaci, che ovviamente variano in base al colore politico. Ed ecco che sull’Irpef, anzi, sulle addizionali comunali collegate a quelle regionali e legate al reddito pro capite, casca un asino non di poco peso. Nella annuale stima delle “stangate” imposte, in particolare, dal margine di manovra a disposizione dei primi cittadini, e che serve a serve a finanziare servizi locali (trasporti, illuminazione, raccolta rifiuti…) spiccano due grandi metropoli, governate dal centrosinistra: la Roma di Gualtieri e la Napoli di Manfredi, che pagano, ovviamente, anche il “peso” delle addizionali regionali sui propri cittadini, quasi tutte al massimo, 3,33%, con la Capitale che detiene però il massimo dell’aliquota possibile, lo 0,9% e che quindi, con Napoli, balza in testa a quelle più care. Seguita,per redditi oltre i 50mila euro, da Torino, Firenze e Bologna, altre tre città “rosse”.

Addizionali Irpef, la classifica della stangata vede Roma e Napoli in testa

La classifica delle addizionali Irpef non lascia dubbi, dunque: vivere a Roma e Napoli non conviene. Roma è la città con la tassazione sul reddito delle persone fisiche complessiva più alta d’Italia: 4,23, nella fascia più alta di reddito. Seguono Napoli, Torino, Firenze e Bologna con il 4,13%. Le città con il carico più basso sono Palermo, Cagliari e Venezia, attorno al 2,03%. La fotografia è del Rapporto sullo Stato Sociale Politiche Fiscali e Previdenziali della Uil, con varie classifiche, guardando a redditi bassi e redditi medi, sommando quanto richiesto dalle città e dalle regioni per la propria addizionale Irpef. Si scopre così che il prelievo cambia, e di molto, anche abitando in città equiparabili per popolazione e costo della vita. L’Irpef comunale in alcune città – ad esempio Milano – non si paga fino a 20mila euro. E in altre, come Trento e Bolzano, nemmeno a 40mila euro. Ma è la somma delle due addizionali -comunale e regionale –  che incide realmente nelle tasche del contribuente-cittadino. Sono Salerno e Roma le città nelle quali si pagano più addizionali Irpef se si ha un reddito da 40.000 euro, subito seguite da Avellino e Napoli: tutte sopra i 1.400 euro di prelievo. Tutte di centrosinistra, anche queste.

A 20mila euro la città più onerosa risulta Vibo Valentia (686 euro) seguita da Salerno, Avellino, Napoli e Roma, tutte tra 606 e 627 euro. Nella top ten seguono poi Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo, Perugia. La classifica cambia, ma non tantissimo a 40mila euro di imponibile: in testa balza Salerno (1.468 euro), tallonata da Roma (14.52 euro) e con Avellino, Napoli, Frosinone, Latina e Rieti tutte tra 1.412 e 1.428 euro di addizionali. La top ten si conclude con Viterbo, Benevento, Caserta. Se si guarda al totale, che Napoli e Roma paghino il 50% in più di Bari (a 901 euro) e Milano fa un certo effetto.

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di Luca Maurelli - 8 Luglio 2025