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Meloni: “La crescita degli investimenti esteri è un chiaro segnale di fiducia nell’Italia”

Stabilità e crescita

Investimenti esteri cresciuti del 5%: l’Italia attrae sempre più aziende straniere. Meloni: «Segnale di fiducia nella nostra Nazione»

Il dato emerge dalla nuova edizione dell’Ey Attractiveness Survey Italy ed è in controtendenza rispetto all'Europa, dove si è registrato un calo. Osnato: «Dopo anni di immobilismo delle idee e sussidi a pioggia, le ricette del governo Meloni sono quelle giuste»

Politica - di Sveva Ferri - 8 Luglio 2025 alle 15:13

Nel 2024 l’Italia ha sbancato anche sul fronte degli investimenti diretti esteri, cresciuti del 5% mentre in Europa calavano di quella stessa cifra. Il dato emerge dalla nuova edizione dell’Ey Attractiveness Survey Italy e rappresenta, ha sottolineato la premier Giorgia Meloni, «un segnale chiaro di fiducia verso la nostra Nazione».

Meloni: «La nostra Nazione si conferma sempre più attrattiva per chi investe»

«L’Italia si conferma sempre più attrattiva per chi sceglie di investire», ha scritto la premier sui propri social, commentando i dati. «Stabilità, serietà e visione stanno facendo la differenza. Continueremo a lavorare per rendere l’Italia sempre più competitiva, sicura e dinamica. Per attrarre investimenti, creare lavoro e valorizzare il talento italiano», ha aggiunto Meloni.

L’incontro con l’Ad di JP Morgan Chase per ulteriori investimenti in Italia

Palazzo Chigi ha fatto sapere che oggi la premier ha ricevuto a Palazzo Chigi Jamie Dimon, presidente e Ad di JP Morgan Chase, con il quale «ha avuto un approfondito confronto su potenziali investimenti aggiuntivi da parte di JP Morgan Chase in settori strategici per lo sviluppo del Sistema-Italia». Durante l’incontro, «ha inoltre condiviso con Dimon le opportunità di investimento nel campo delle infrastrutture e dell’intelligenza artificiale» e «presentato le priorità del Piano Mattei e l’istituzione di nuovi strumenti di finanziamento per progettualità condivise con le Nazioni africane», ponendo «in particolare l’accento sulla possibilità di co-finanziare progetti nel continente, con un focus speciale sul settore energetico».

La crescita degli investimenti diretti esteri in Italia

Nel dettaglio la nuova EY Attractiveness Survey rileva «una crescita del 5% degli investimenti diretti esteri (Ide) in Italia nel 2024, rispetto al 2023, con 224 progetti di Ide annunciati nel 2024, rispetto ai 214 dell’anno precedente». Il dato rappresenta «una controtendenza rispetto al contesto europeo, dove si è registrato un calo del 5% per il 2024, dopo un analogo dato registrato nel 2023, ad evidenziare le difficoltà del nostro Continente a rimanere attrattivo per localizzazione di Ide».

La quota di mercato «cresce al 4,2%, posizionando l’Italia al settimo posto della graduatoria europea, avanzando di due posizioni rispetto all’anno precedente». Le prime tre economie europee, Francia, Regno Unito e Germania, «sebbene le rispettive riduzioni in termini di Ide del -14%, -13% e -17%, continuano ad attrarre la maggior parte dei flussi di Ide, rappresentando quasi la metà, il 46%, del totale europeo».

Dalle aziende «sentiment positivo» anche per il 2025. Foti: «Un segnale forte»

Inoltre, l’analisi evidenzia prospettive di crescita anche per il 2025, registrando sulla base di una estesa survey internazionale quello che Marco Daviddi, Managing Partner di EY-Parthenon in Italia, ha definito il «sentiment positivo» delle aziende. «Un segnale forte: l’Italia è tornata ad essere una Nazione attrattiva dove creare lavoro, valorizzare competenze e puntare sul Made in Italy come leva di crescita sostenibile e innovativa», ha commentato il ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Tommaso Foti, evidenziando come «il 51% delle imprese internazionali prevede di investire in Italia nei prossimi 12 mesi».

Osnato: «Le ricette del governo Meloni sono quelle giuste»

«In un’Europa che nel 2024 è stata meno capace di attrarre investimenti diretti esteri, l’Italia ha fatto registrare un aumento dell’interesse da parte delle aziende straniere e la sua quota di mercato è cresciuta. Segno che il tessuto imprenditoriale e la domanda dei consumatori sono dinamici: più in generale, la nostra cornice normativa e istituzionale risulta affidabile per chi produce ricchezza», ha commentato il deputato e presidente della Commissione Finanze della Camera, Marco Osnato.

«L’economia della nostra Nazione non ha ancora la dimensione di quella francese, tedesca o britannica, ma sondaggi come questo ci fanno essere più che fiduciosi: il gap si sta riducendo e, dopo anni di immobilismo delle idee e sussidi a pioggia, le ricette del governo Meloni sono quelle giuste», ha aggiunto sottolineando che «hanno ragione i promotori della ricerca: negli scambi internazionali meritiamo di più, perché l’Italia è ancora penalizzata rispetto al suo potenziale. Eppure, come dimostrano anche gli ultimi giudizi delle agenzie di rating, molti investitori stanno aprendo gli occhi: siamo stabili, responsabili, orientati alla crescita. E proseguiremo in questa direzione»

 

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di Sveva Ferri - 8 Luglio 2025