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Inchiesta di Milano, settimana decisiva: i giudici decidono sulla richiesta di arresto per Tancredi e Catella
Dopo gli interrogatori di garanzia i magistrati dovranno stabilire chi, tra le persone per cui è stato chiesto il carcere, possa reiterare il reato o inquinare le prove
Arriva alla settimana decisiva l’inchiesta che ha terremotato Milano, e tutti aspettano che la magistratura metta a terra le prime valutazioni sul caso. Sarà presumibilmente tra mercoledì e giovedì che il gip Mattia Fiorentini deciderà sulle richieste della procura di mettere agli arresti (tra carcere e domiciliari) sei indagati, tra cui l’ex assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi e il numero uno dell’immobiliare Coima, Manfredi Catella. C’è grande attesa in città: non solo tra i Pm titolari dell’inchiesta, che sostengono la necessità delle misure cautelari per scongiurare i rischi – a vario titolo – di reiterazione del reato, di fuga degli indagati, e di inquinamento probatorio.
L’inchiesta di Milano che coinvolge il sindaco Beppe Sala
Con il fiato sospeso ci sono anche le decine di cittadini che hanno speso tutti i loro risparmi in abitazioni da costruire su cui verte la più totale incertezza, coloro che protestano perché convinti che negli anni sia stato sottratto loro un pezzo di cielo (e di spazio pubblico), e costruttori e politici che rivendicano “l’interesse pubblico” del proprio operato. Tra gli indagati ci sono in tutto 74 persone, tra cui anche il sindaco Beppe Sala e l’archistar (già coinvolto in un’altra inchiesta) Stefano Boeri, che nei giorni scorsi ha scritto un lungo post per difendere il proprio operato.
Le chat, gli incarichi, le possibili prove
Difficile che il Gip applichi una misura cautelare per l’ex assessore Tancredi, i cui legali hanno già evidenziato l’impossibilità di reiterare il reato e di inquinare le prove dopo le dimissioni. Il giudice esaminerà le chat dalle quali, secondo la Procura, emerge un quadro corruttivo che investe alcuni degli indagati, gli incarichi e le concessioni urbanistiche alla base dell’indagine. Beppe Sala risulta indagato e la sua posizione sarà vagliata nel tempo per capire se fosse coinvolto in prima persona nei presunti scandali o se non abbia alcuna responsabilità penale.