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Il Cdm approva il Piano carceri

Tutti i numeri dell'intervento

Il governo approva il Piano carceri: 10mila posti in più entro il 2027. Con la riforma, è doppietta sulla giustizia

Meloni: «Una giornata di risposte concrete, di risultati e di impegni che vengono mantenuti, perché questo è quello che sappiamo fare meglio, rispettare la parola data e il programma che abbiamo presentato ai cittadini»

I Video del Secolo - di Federica Parbuoni - 22 Luglio 2025 alle 19:58

Non solo la riforma con la separazione delle carriere, approvata in seconda lettura al Senato. Il governo oggi ha compiuto un altro passo per una giustizia più giusta anche in Consiglio dei ministri, dove è stato approvato un articolato piano per arginare il sovraffollamento delle carceri. Il Piano prevede un corposo intervento per l’edilizia penitenziaria e misure per l’alleggerimento della pressione sulle strutture già esistenti, attraverso la detenzione differenziata per i tossicodipendenti. Dunque, nessuna «liberazione anticipata lineare e incondizionata», che «suonerebbe come una debolezza dello Stato», come ha sottolineato il ministro della Giustizia Carlo Nordio, ma interventi mirati a garantire da un lato la certezza della pena e dall’altro condizioni degne di un Paese civile. Tra le misure previste per «alleviare le condizioni dei detenuti» anche l’aumento dei colloqui, che passano da uno alla settimana a sei al mese e da due a quattro al mese per i condannati per reati gravi.

Meloni: «Una giornata di risposte concrete, risultati e impegni mantenuti»

«Penso che sia stata una giornata di risposte concrete, di risultati e di impegni che vengono mantenuti, perché questo è quello che sappiamo fare meglio, rispettare la parola data e il programma che abbiamo presentato ai cittadini», ha detto Giorgia Meloni, in un videomessaggio in cui ha commentato l’ok del Senato al ddl sulla separazione delle carriere e l’approvazione, in Cdm, delle norme in materia di carceri.

Nordio: «Il sovraffollamento delle carceri è una nostra priorità»

Nordio ha spiegato che con i provvedimenti approvati dal governo «abbiamo iniziato una prima metà di interventi in due direzioni, una è l’aumento delle strutture carcerarie, quindi un aumento dei posti disponibili. Poi siamo intervenuti in altri due settori: la prima riguarda i tossicodipendenti, per i quali è prevista una detenzione differenziata al di fuori dei carcere, e la seconda relativa all’accelerazione delle procedure per chi ha diritto alla liberazione anticipata», ha spiegato Nordio. Il sovraffollamento delle carceri «per noi è una priorità, ma è un problema che non può essere risolto con la bacchetta magica ma che necessita interventi strutturali», ha proseguito Nordio, anticipando che allo studio c’è anche una riforma della custodia cautelare, che potrebbe arrivare «più avanti».

Cosa prevede il Piano per l’edilizia penitenziaria

È stato il commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria, Marco Doglio, nella conferenza stampa seguita al Cdm, a illustrare i contenuti del Piano per la parte che è di sua competenza. Per il 2025-2027 «si pone l’obiettivo di recuperare e creare 15mila posti detentivi. I primi 9.696 posti detentivi saranno così divisi: 1.472 nel 2025, nel 2026 saranno 5.914, nel 2027 saranno 2.310, per un fabbisogno finanziario complessivo di 758 milioni di euro». Oltre questi primi 10mila posti circa, «ulteriori 5mila posti detentivi – ha chiarito ancora il commissario – potranno essere realizzati in un arco temporale quinquennale attraverso la linea di intervento sulla valorizzazione e trasformazione di alcuni istituti penitenziari esistenti. Tale intervento complessivo consente di raggiungere l’obiettivo di 15mila posti mancanti».

Nessuna scarcerazione lineare, ma misure per la detenzione differenziata

Per quanto riguarda i detenuti con dipendenze il Guardasigilli ha spiegato che «degli attuali 61.861, il 31,39% ha una dipendenza da sostanze stupefacenti o alcoliche». In merito alla scarcerazione per alcuni tipi di reati, per Nordio «più che scarcerazione lineare e incondizionata si tratta di attivare, come stiamo facendo, la magistratura di sorveglianza, che ringraziamo e che peraltro agisce in situazioni molto precarie, affinché esamini circa 10mila posizioni di persone che potrebbero avere diritto a una sorta di carcerazione differenziata». «Però questa è una decisione che spetta loro, li ringraziamo ancora perché operano in condizioni disagiate e comunque non è necessario un intervento normativo», ha precisato Nordio.

La soddisfazione di Salvini: «Passiamo dalle parole ai fatti»

Grande soddisfazione è stata espressa dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che con il Mit partecipa per 335 milioni che consentiranno di realizzare entro i primi mesi del 2027 più di 2.500 nuovi posti negli istituti di pena. «Più carceri per ospitare i delinquenti e riforma della Giustizia per offrire più garanzia ed efficienza ai cittadini. Il Cdm ha approvato il piano di interventi per ristrutturare e ingrandire gli istituti penitenziari, mentre il Senato ha approvato una riforma storica che prevede anche la separazione delle carriere. Gli italiani ci hanno votato anche per questo. E noi passiamo dalle parole ai fatti», ha commentato Salvini.

Delmastro: «Misure epocali che aggrediscono alla radice i problemi atavici della giustizia italiana»

A sottolineare che «la giornata di oggi segna una svolta storica per la giustizia italiana» è stato anche il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, che sulle carceri ha la delega. «Oltre alla separazione delle carriere passata al Senato, il Cdm ha approvato altri tre provvedimenti fondamentali per restituire dignità alla giustizia italiana»: il nuovo piano carceri; una riforma liberale per garantire la disintossicazione e la rieducazione dei tossicodipendenti; una legge delega per ridisegnare una geografia giudiziaria più vicina alle esigenze dei territori e dei cittadini. «Tutte misure epocali che aggrediscono alla radice i problemi atavici della giustizia italiana!», ha commentato Delmastro, sottolineando che «iamo solo all’inizio: il bello deve ancora venire!».

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di Federica Parbuoni - 22 Luglio 2025