
Salvare Bruxelles da Bruxelles
Il 75% di giudizi negativi sull’Ue, l’analisi di Socialcom conferma che sull’Europa ha ragione il governo: serve un cambio di passo
Lo studio ha esaminato oltre 9,5 milioni di contenuti per oltre 250 milioni di interazioni, registrando un diffuso malcontento. Immigrazione, burocrazia, agricoltura fra i temi che catalizzano il sentiment più negativo
Prima il green deal e il riarmo, poi le politiche agricole, la carbon tax e le misure di bilancio, percepite come punitive e lesive della sovranità nazionale. Il 2025 si sta dimostrando un anno difficile per Bruxelles, che incontra il giudizio altamente negativo nelle interazioni in rete. L’analisi sui sentiment nei confronti dell’Ue è stata condotta da Socialcom, attraverso la piattaforma SocialData: su oltre 9,5 milioni di contenuti rilevati, il 75% esprime una posizione negativa nei confronti dell’Europa, generando oltre 250 milioni di interazioni.
L’analisi di Socialcom: sull’Ue il 75% di giudizi negativi
L’analisi risulta particolarmente interessante dal punto di vista politico, poiché dal dettaglio degli argomenti si vede che i temi su cui il governo italiano sta conducendo battaglie serrate per una inversione di rotta sono gli stessi che generano maggiore malcontento fra i cittadini e che, dunque, il cambio di passo è cruciale per la stessa Ue.
Immigrazione, burocrazia, agricoltura: i temi che generano maggiore malcontento
Il malcontento si estende a larga parte dell’agenda europea. Ai temi di politica estera (sentiment negativo per il 91% dei contenuti) seguono immigrazione (87%), dazi (83%), burocrazia (78%) e agricoltura (70%). Le proteste degli agricoltori si susseguono per tutta la prima metà dell’anno, fino ad esplodere a luglio di fronte alla proposta di tagli alla Politica Agricola Comune.
La sovranità genera coinvolgimento, il green no
Le politiche green invece, pur molto presenti nei canali istituzionali (548mila post), faticano a generare coinvolgimento: raccolgono meno interazioni di immigrazione, dazi e tasse. Una citazione a parte merita l’allarme sulla sovranità dei governi nazionali in pericolo, tema ricorrente nei post più apprezzati, con un record di engagement medio di oltre 1000 interazioni per post.
Ferlaino: «Serve un cambio di passo nel modo in cui l’Europa comunica, ascolta e rappresenta i cittadini»
«La distanza tra le priorità europee e le preoccupazioni degli italiani emerge con chiarezza nella conversazione online, dominata da critiche, allarmi e sarcasmo», commenta Luca Ferlaino, presidente di Socialcom. «Il malcontento attraversa tutti i principali dossier, ma esplode in particolare su temi percepiti come più vicini alla vita quotidiana, come agricoltura e tabacco. Serve un cambio di passo nel modo in cui l’Europa comunica, ascolta e rappresenta i cittadini».
La distribuzione delle interazioni sulle diverse piattaforme
La lettura critica verso l’Unione europea si riflette anche nella distribuzione dei contenuti e delle interazioni social. La maggior parte dei post è pubblicata su Twitter/X (65%), seguito da web news e blog (28%), che si confermano principali fonti di informazione. Ma è su Instagram e Facebook che si concentra il coinvolgimento più alto: insieme generano oltre il 70% delle interazioni totali, segno di una partecipazione che si esprime soprattutto attraverso contenuti visivi, commenti e reazioni. Twitter/X, pur centrale nella produzione dei contenuti, raccoglie solo l’11% dell’engagement.
La “rivolta” contro le nuove tasse allo studio dell’Ue
Tra i temi più sensibili emersi nel dibattito online c’è il fronte fiscale. Socialcom ha analizzato le reazioni a quattro proposte di tassazione avanzate dall’Unione Europea tra il 19 giugno e il 18 luglio: ambiente (Ets e Cbam), grandi aziende, rifiuti elettronici e tabacco. In totale, oltre 10.000 contenuti e 223.000 interazioni nell’ultimo mese. A catalizzare l’attenzione è soprattutto l’ipotesi di aumento delle accise sul tabacco, che da sola genera 5.7 mila conversazioni e oltre 86.000 interazioni social, con critiche già esplose prima dell’annuncio ufficiale. Il tono è nettamente contrario (95% di contenuti negativi), alimentato dalla percezione di una misura invasiva e punitiva, capace di incidere direttamente sulle abitudini quotidiane dei cittadini.