
Smentiti clamorosamente
I vigili del fuoco mettono KO la Boldrini: “Il caldo non c’entra con il crollo di Milano”. Ma spunta Bonelli: L’afa è colpa di Meloni
L'ex presidente della Camera in tv se l'era presa con il presunto "negazionismo" dei cambiamenti climatici. Il parere tecnico smentisce lei e gli eco-ansiosi alla Bonelli che se ne inventa un'altra: la canicola che affligge l'italia sarebbe colpa della premier: "Perché non fa niente" contro il calore? Smentito in tempo reale
“E’ il caldo, è il caldo”. “E’ un presagio”. Il collasso dell’insegna della Torre Hadid di Milano a 192 metri d’altezza aveva dato fiato ai “gretini” nostrani e a tutte le eco-ansie di verdi e ambientalisti alla Angelo Bonelli. Restano scolpiti nella memoria l’immagine e l’audio di una Laura Boldrini che in diretta in un talk show ha borbottato a mezza bocca: “E poi negano i cambiamenti climatici”. (Video in fondo all’articolo). Con chiara allusione contro il governo. Ma ecco che arriva il sonoro ceffone da parte di vigili e tecnici. I profeti di sventura si accomodino all’uscita di un’ennesima figuraccia: “Le cause possono essere molteplici, vanno approfondite: non abbiamo mai parlato di temperature elevate”. Lo ha sottolineato il comandante ingegnere dei pompieri di Milano, Calogero Turturici, smentendo il “terrorismo green” che si era propagato.
Il KO “tecnico” alla Boldrini: I vigili: “Non abbiamo mai parlato di temperature elevate”
“Non sembrano ci siano state ripercussioni sul resto della torre. La struttura metallica, dal peso di centinaia di tonnellate, si è sdraiata sulla copertura perché qualche vincolo che la sosteneva è venuto meno.
Ne abbiamo messi di nuovi”, ha spiegato Turturici. I Vigili del Fuoco hanno provveduto ad ancorare i tiranti della seconda insegna, sull’altra facciata della torre. “Non sappiamo se c’è un rischio concreto, ma è un ulteriore sostegno per puntellare”. La situazione, intanto, sta rientrando. All’ora di pranzo è stata riaperta la fermata Tre Torri della linea metropolitana “lilla” e in serata è arrivata anche la certificazione di sicurezza necessaria per riaprire, già oggi, la piazza di CityLife e lo stesso grattacielo. Nonostante sia stata ripristinata la normalità a sinistra non demordono. Tenta un tuffo spericolato abbracciando la caus del cvcaldo killer. Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd in Regione Lombardia col sogno dai social scrive e non si rassegna al giudizio tecnico.
Crollo dell’insegna a Milano: Majorino accusa il governo di negazionismo climatico
“Vedremo esattamente quale sia la causa (se il caldo c’entri qualcosa o meno) – spera- ma di per sé è un “racconto” sul modello di sviluppo. Bisogna cambiare, e cambiare tanto”, ha scritto sui social postando la foto della Torre Hadid. Poi l tesei spericolate: “La crisi climatica non è un delirio da ecopazzi. Dobbiamo scommettere ancora di più su recupero, rigenerazione, sostenibilità. E dobbiamo farlo evitando di cementificare all’impazzata. Abbiamo bisogno di scelte in campo urbanistico e quindi ambientale radicalmente diverse”. Un’altra eco-sciocchezza contro il centrodestra: “Le istituzioni non devono voltarsi dall’altra parte, come ad esempio fa Regione Lombardia: vero e proprio laboratorio negazionista sulla crisi climatica”. Forse il caldo gli ha dato alla testa: Cosa c’entri la regione è un mistero, ma soprattutto Majorino dovrebbe bussare altrove: le scelte urbanistiche sulla città di Milano sono opera della maggioranza di cui lui ha fatto parte.
Partita finita? Macchè. Se non si può incolpare il governo Meloni per l’insegna di Milano lo si fa per il caldo che sta asfissiando tutta Italia. L’immancabile Bonelli la spara grossissima: per lui il premier Meloni ha doti miracolose, tipo quella di avvendere e spegnere le fiammate di calore. “Chiedo alla premier e all’esecutivo di dichiarare immediatamente lo stato di crisi climatica e adottare misure urgenti per affrontare l’emergenza”. E si è chiesto in questi giorni: “Cosa fa il governo per limitare le conseguenze dell’ondata di calore per chi lavora al sole?”. La risposta arriva in tempo reale a spegnere i bollenti spiriti di Bonelli che accusa il governo di essere negazionista dei cambiamenti climatici. Già molte aziende – soprattutto per chi lavora in strada o nei capannoni – hanno già provveduto a modificare gli orari: evitando il più possibile quelli centrali. Altrettanto stanno facendo le Regioni. Ancora: è annunciato per oggi un protocollo specifico tra ministero del Lavoro, imprese e sindacati. Bonelli, l’ennesima occasione buona per tacere. In attesa della prossima perla, noi non disperiamo mai…