
"Stay on the fuc*** stage!"
I Black Sabbath e il tuono di Ozzy al concerto d’addio: il “Principe del Male” si congeda da vero re
Commozione e potenza all'evento di Birmingham, seguito da 50mila spettatori in presenza e 5,8 milioni in streaming. Non poteva essere altrimenti: Ozzy Osbourne non è solo una figura storica del rock. Ozzy è la radice, il cuore pulsante di tutto ciò che il rock rappresenta
Il 5 luglio 2025 resterà una data scolpita nella storia del rock. A Birmingham, Villa Park ha ospitato l’evento più atteso e commovente degli ultimi anni: il concerto di addio a Ozzy Osbourne, il leggendario “Principe del Male” e pioniere indiscusso del metal. Di fronte a 50mila spettatori dal vivo e a oltre 5,8 milioni in streaming, il mondo ha assistito a una serata che ha unito potenza, emozione e leggenda.
Ozzy sul trono gotico: un sovrano oscuro pronto a combattere la sua ultima battaglia
Ozzy è salito sul palco seduto su un imponente trono gotico, come un sovrano oscuro pronto a combattere la sua ultima battaglia. «Stay on the fu*** stage!», ha urlato. Un grido che ha rotto il silenzio e richiamato all’unità i suoi compagni. Occhi intensi e voce ruvida, Ozzy non è tornato per nostalgie, ma per lasciare un segno indelebile.
Accanto a lui, la formazione originale dei Black Sabbath: Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward. Quest’ultimo, malato di cuore e a petto nudo, ha suonato con una forza quasi sovrumana, conquistando anche l’ammirazione di grandi batteristi ospiti come Chad Smith e Travis Barker. Inevitabile il ricordo anche del compianto Ronnie James Dio, seconda voce storica della band, la cui eredità ha attraversato generazioni.
Il pubblico commosso su “Mama I’m Coming Home”
Uno dei momenti più intensi è stato quando Ozzy ha cantato Mama I’m Coming Home, accompagnato dal canto di un pubblico visibilmente commosso. Ma la serata è stata anche la celebrazione di un supergruppo stellare guidato da Steven Tyler. A 77 anni, il frontman degli Aerosmith ha dominato la scena con un’energia ineguagliabile, trascinando la platea con brani come Walk This Way e Whole Lotta Love.
L’omaggio dei grandi del rock ai Black Sabbath
Al fianco di Tyler, musicisti del calibro di Tom Morello (anche direttore artistico dell’evento), KK Downing, Nuno Bettencourt, Ronnie Wood, David Draiman, Papa V, Rudy Sarzo, Travis Barker, Danny Carey, Chad Smith, Zakk Wylde, Duff McKagan e Jonathan Davis, che hanno reso omaggio ai Black Sabbath con performance potenti e sincere.
Jason Momoa e il figlio: un passaggio generazionale suggellato col pogo
Tra le dichiarazioni più significative, quella dei Metallica che hanno affermato: «Non saremmo mai esistiti senza i Black Sabbath». Anche i Pantera hanno infiammato il palco con la loro energia distruttiva, mentre tra il pubblico Jason Momoa ha trascinato il figlio nel pogo, simbolo del passaggio del testimone alle nuove generazioni. Dietro le quinte, Sharon Osbourne ha gestito l’organizzazione con maestria, assicurandosi che l’intero incasso di 190 milioni di dollari venisse devoluto in beneficenza a strutture come il Birmingham Children’s Hospital, Acorn Hospice e la Cure Parkinson Foundation.
Ozzy non è solo una figura storica, è la radice del rock
Quando la musica si è spenta, Ozzy è rimasto solo sul palco. I suoi compagni erano già spariti, ma lui ha guardato la folla e con un filo di voce ha detto: «God bless you all». Un’immagine toccante, quella di un re solitario sul suo trono spento, emblema di una carriera e di un genere che non moriranno mai. Ozzy Osbourne non è solo una figura storica del rock. Ozzy è la radice, il cuore pulsante di tutto ciò che il rock rappresenta. Grazie a lui, il rock è dannatamente vivo. E lui ne è ancora il respiro.