
Parla lo scrittore francese
Houellebecq: “L’Europa ha ucciso il cristianesimo mentre il futuro parlerà di Islam. La Francia? Sottomessa”
Un suo libro del 2015 descrive anche il processo di scristianizzazione europea. I musulmani, secondo l'autore di Serotonina, sembrano dominare il Vecchio Continente
Michel Houellebecq, uno dei più grandi scrittori contemporanei, in un’intervista a un magazine danese, ripresa da Il Foglio, parla del suo libro, “Sottomissione” scritto dieci anni fa e del rischio di islamizzazione dell’Europa.
Houellebecq: “In Francia tutto è cambiato verso l’Islam”
“Sottomissione è come una granata a mano che si attiva lentamente” dice Houellebecq. “In Francia non siamo ancora arrivati a quel punto, ma la situazione è probabilmente la stessa dell’inizio del romanzo. Tutto è iniziato con le vignette danesi. Oggi, non ci sono francesi che ritengano appropriato pubblicare questo tipo di vignette. I giovani, in particolare, sono molto critici; non vedono alcun motivo per criticare l’islam e trovano assolutamente insensibile che qualcuno lo faccia comunque. In questo modo, gli assassini hanno vinto. Vignette di questo tipo semplicemente non si fanno più. E’ un processo lento, ma le cose stanno andando così”.
“Il cristianesimo cosi non ha futuro”
L’autore di Serotonina dice che, “E’ un chiaro movimento di adattamento verso un islam maggiore. Certo, è difficile prevedere cosa accadrà e quando. Ma la direzione è chiara. Non credo che il cristianesimo abbia un futuro in Europa. Non cambia molto per me. Il punto è che Dio è morto. Lo abbiamo ucciso noi stessi, come dice Nietzsche. Ma Nietzsche parla solo del dio cristiano; il dio islamico non è morto affatto”.
“La fede è scomparsa. Forse non è molto originale dirlo, ma la spiegazione scientifica del mondo ha trionfato su quella religiosa. Anche se le persone non capiscono nulla della spiegazione scientifica, credono comunque che sia corretta”. Lo scrittore qui fa trasparire che il suo è un ateismo di facciata: “Amo il cristianesimo e la sua speranza“.
“La Francia? Senza identità”
Il grande scrittore transalpino aggiunge che “In Francia ci sono molte zone rurali. E poi, se metti 20 etiopi in un posto del genere, non riescono a credere a quello che vedono. E succede sotto pressione. Che un vecchio contadino di campagna possa comunicare con un gruppo di sudanesi è un’illusione. Nessuno ci crede, ma continuano a farlo. C’è una direttiva che impone di mandare gente nelle province rurali. Può andare tutto storto. Ci sono zone rurali della Francia lontane dal centro più di quanto succeda in un paese piccolo come la Danimarca. Il contrasto è ancora maggiore. Molti in Francia hanno armi. Non come negli Stati Uniti, ma ne hanno comunque. La Francia è a metà strada tra la Danimarca e gli Stati Uniti”.
“La sinistra domina ancora la battaglia delle idee”
Nell’intervista una chiusura amara. “C’è uno stato di crisi permanente. Sì, le cose si stanno muovendo velocemente. . So che ci sono persone woke, ma non le ho mai incontrate. Non è una leggenda metropolitana? Un’altra leggenda metropolitana dice che la destra ha vinto la battaglia delle idee. Scusate, ma non me ne sono accorto. La sinistra domina ancora”.