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“Giustizia è fatta”: flash mob di Fratelli d’Italia a Palazzo Madama. Una battaglia di civiltà, altro che scontro con le toghe

Ultimo rush per la riforma

“Giustizia è fatta”: flash mob di Fratelli d’Italia a Palazzo Madama. Una battaglia di civiltà, altro che scontro con le toghe

Politica - di Alessandra Danieli - 22 Luglio 2025 alle 18:21

Sotto un sole rovente, poco dopo il via libera del Senato, in seconda lettura, alla riforma della giustizia targata Nordio, una delegazione di Fratelli d’Italia si ritrova sotto la sede di Palazzo Madama. Bandiere tricolori che sventolano e un maxi striscione che recita “Giustizia è fatta. Avanti con le riforme”.

Flash mob di FdI: Giustizia è fatta

Un flash mob a suggellare plasticamente lo storico risultato, passo decisivo verso la conclusione di una riforma  costituzionale attesa da decenni. Ancora un passaggio a Montecitorio e al Senato dove è richiesta la maggioranza dei due terzi e, se occorrerà, il ricorso al referendum confermativo. Tra i presenti anche il sottosegretario Andrea Delmastro. “Prosegue  la battaglia di civiltà per il giusto processo. Separare le carriere non è un attacco alla magistratura, ma una garanzia di parità tra accusa e difesa, con un giudice realmente equidistante dalle parti. Sorteggiare i membri del Csm – spiega davanti ai cronisti –  permetterà di contrastare la degenerazione delle correnti e l’intrusione della politica nella magistratura. Non il contrario come vuol far credere una certa sinistra dalle polemiche sterili. Con il doppio Csm raddoppiamo le garanzie di tutti i magistrati, restituendo dignità a un’intera categoria. Fratelli d’Italia mantiene gli impegni presi: avanti senza paura per una giustizia più giusta e davvero liberale”.

Balboni: la maggior parte della magistratura è con noi

In prima fila a reggere lo striscione il senatore Alfredo Balboni, i capigruppo al Senato e alla Camera Lucio MalanGaleazzo Bignami. “Tutta la sinistra protesta contro questa norma che sancisce la separazione delle carriere ma quello che gli dà davvero fastidio non è questa parte della riforma, ma quella che taglia le unghie alle correnti della magistratura, cioè quella che sancisce l’estrazione a sorte per la composizione del Csm per quanto riguarda la componente togata”, ha commentato Balboni.

“Ringraziamo il ministro Nordio sempre presente”

“La stragrande maggioranza dei magistrati è contenta di questa riforma perché finalmente farà carriera chi se lo merita e non chi appartiene a questa o quella corrente. In questo modo tagliamo la cinghia di trasmissione tra certa mala politica e magistratura”, ha aggiunto. “Ringraziamo il ministro Nordio – sottolinea Malan –  che è stato sempre presente nel lavoro d’Aula e sopportando anche interventi poco riguardosi nei suoi confronti. Il ministro della Giustizia è stato alleato del Parlamento nel portare avanti questa riforma”.

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di Alessandra Danieli - 22 Luglio 2025