
La brillante analisi
Giuliano Ferrara smonta il caso Nordio: “Critiche ridicole, tentano di sabotare la riforma della giustizia”
Il fondatore del Foglio parla della vicenda Almasri definendo assurde le critiche delle opposizioni contro il Guardasigilli e lanciando il messaggio che dietro lo scontro ci sia il DDL costituzionale sulla separazione delle carriere
Giuliano Ferrara smonta il “caso Nordio”, sulla vicenda del generale libico Almasri, e, dalle pagine de Il Foglio, accusa le opposizioni di utilizzare strumentalmente le polemiche contro il Guardasigilli per tentare di sabotare il disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere in magistratura.
Giuliano Ferrara: “Dal ridicolo si passa al gravissimo”
“Se il generale libico Almasri fosse stato arrestato e trattenuto a disposizione della giustizia italiana e internazionale, oggi avremmo un fronte di belligeranza ai nostri confini e saremmo entrati in un circolo vizioso spettacolare pensando di avere compiuto un atto virtuoso”, scrive Ferrara “. E’ dunque ridicolo scandalizzarsi per le mezze parole, le circostanze che non tornano di data e orario, di riservatezza e opacità, che circondano ovviamente una storiaccia di necessità e tutela del ‘fatto’, la crisi e il fronte che essa aprirebbe, rispetto al ‘diritto’ astratto e al profilo etico. In un paese appena normale non si orchestrano confuse campagne sulla sicurezza nazionale, quando sia chiaro, come è chiaro in questo caso del generale Almasri, che non c’era nessuna copertura di responsabilità o corresponsabilità con il comportamento del soggetto accusato di efferati delitti, ma solo e soltanto un problema di sicurezza da garantire con un atto immediato e segreto dello stato. E qui dal ridicolo si passa al gravissimo, come dice il portavoce dell’opposizione“.
“Nordio sotto accusa perché vuole riformare la magistratura”
Ferrara affronta il nocciolo delle polemiche contro il Guardasigilli: “Le attenzioni speciali di cui si cerca di circondare il ministro della Giustizia Nordio dipendono con tutta evidenza politica dalla particolarità del suo ruolo. Nordio è oggi il promotore di una riforma in corso d’opera, la separazione delle carriere tra magistrati dell’accusa e giudici, che realizza la giustizia possibile nella sua essenza, o almeno pone le premesse per questa compiuta attuazione della parità di fatto dell’accusa e della difesa nel processo penale”.
“Vogliono far saltare la separazione delle carriere”
“Che si voglia far saltare con mezzi politici e parlamentari – prosegue Ferrara – una riforma di questa portata, è comprensibile o comunque legittimo in un paese che da oltre tre decenni vive come una Repubblica delle procure. Ma che si cerchi di farlo prendendo la scorciatoia di uno scandalo ridicolo è gravissimo. risvolto invece grave, che col caso non c’entra. Ridicolo pensare che un atto di stato anomalo, e per certi aspetti moralmente ripugnante, come l’espulsione immediata di un generale libico accusato da una Corte internazionale dei peggiori delitti commessi nella sua patria, potesse essere evitato, e dunque non dovesse essere coperto di riservatezza e modalità d’emergenza come il volo di stato”
Giuliano Ferrara: “Esiste una sicurezza nazionale”
Ferrara nel suo fondo si chiede se esista ancora per la sinistra la sicurezza nazionale: “Un ministro italiano, con i suoi uffici e funzionari, e in genere un governo incaricato della sicurezza e dell’interesse nazionale, prima che dell’esecuzione di mandati della giustizia internazionale, non lo può dire o esibire o certificare pubblicamente, ma lo deve sapere, conoscere e valutare con il lavoro dei servizi di intelligence e il coordinamento delle altre branche dell’esecutivo. Sono ovvietà. Invece di aprire una questione di diritto che può avere ripercussioni drammatiche sui suoi rapporti con un paese anomico, fuorilegge, e portare a conseguenze devastanti di ogni genere”.