
Come i mafiosi
George Ishoh, il cristiano ucciso in Siria dai malviventi dopo aver rifiutato di pagare il “pizzo” islamico
George Ishoh, un gioielliere siriano di Hasakah, è stato ucciso fuori casa da alcuni uomini mascherati dopo essersi rifiutato di pagare una tassa imposta ai cristiani e nota come Jizya. Più che di un’imposta, si tratta di un “pizzo” che tutte le persone non musulmane risiedenti nei paesi islamici devono pagare, visto che non fanno parte della “Umma”, ossia la comunità dei fedeli di Allah. Secondo quanto riporta il sito di Asianews, i banditi avrebbero sorpreso l’uomo, padre di due figli, davanti casa sua nel quartiere di Al-Malhatta la sera del 9 luglio. Dopo averlo intercettato, gli aggressori hanno aperto il fuoco, colpendo la vittima alla testa e fuggendo poco dopo. I vicini, dopo essersi accorti delle sue gravi condizioni, l’hanno trasportato all’ospedale universitario ma non c’è stato niente da fare.
George Ishoh, cristiano e siriano ucciso per non aver pagato il “pizzo” islamico
La moglie di George Ishoh, originaria del villaggio di Rûm ad al-Qalatia nella valle di Wadi al-Nasara, conosciuta come “Valle cristiana, non era in casa al momento dell’assassinio. Vale lo stesso per i figli, che si trovavano fuori città. C’è ancora grande preoccupazione per la sicurezza dei cristiani in Medio Oriente, specialmente dopo la strage nella chiesa di Mar Elias avvenuta un mese fa ad opera di un membro della “Brigata dei partigiani sunniti”, che ha causato 25 vittime e più di 60 feriti. L’attentatore si era fatto esplodere all’interno della struttura dopo aver sparato alcuni colpi sulla folla. Inoltre, dal 9 al 10 luglio scorsi, il comitato esecutivo del Consiglio delle chiese del Medio Oriente ha affrontato il tema della minaccia ai fedeli cristiani durante una riunione ordinaria.