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funghi allucinogeni

L'importante ricerca

Funghi allucinogeni contro la depressione, sperimentazione tra Chieti e Roma ma attenzione a non fare confusione

L'Università di Chieti in partenrship con l'Asl numero 5 capitolina e il prof Giuseppe Nicolò parte con un progetto di ricerca. Importanti prospettive in ambito medico che non c'entrano nulla con il pericoloso consumo di droghe

Cronaca - di Mario Campanella - 10 Luglio 2025 alle 12:55

I funghi allucinogeni contro la depressione.  È l’obiettivo della sperimentazione clinica autorizzata dall’Agenzia Italiana del Farmaco che prende il via all’ospedale di Chieti, dove verrà testata la psilocibina, principio attivo contenuto in alcuni funghi allucinogeni, noto per il suo potenziale effetto antidepressivo.

I funghi allucinogeni in ambito medico

Lo studio sarà condotto nella Clinica Psichiatrica dell’ospedale di Chieti, diretta dal professor Giovanni Martinotti, con il supporto dell’Università “G. d’Annunzio” e in collaborazione con la Asl Roma 5 e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti” di Foggia. Il capo dipartimento di Roma 5 è Giuseppe Nicolò, curatore del nuovo Dsm e vice coordinatore vicario del tavolo tecnico sulla salute mentale.

Gli effetti positivi della psilocibina

L’aspetto innovativo della ricerca risiede proprio nella sostanza al centro della sperimentazione. Una volta assunta, la psilocibina viene trasformata in psilocina, che agisce sui recettori della serotonina, influenzando reti cerebrali coinvolte nella regolazione dell’umore, della percezione e del pensiero. Negli ultimi anni, diversi studi condotti negli Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera e Australia hanno evidenziato come una o due somministrazioni di psilocibina possano generare miglioramenti clinici significativi e duraturi, anche in pazienti affetti da forme di depressione resistenti ai farmaci tradizionali.

 

La differenza tra uso terapeutico e consumo di droghe

Il fatto che la psilocibina possa dare risultati importanti nella depressione è una questione medica. Che certamente non c’entra nulla con il consumo di droghe. I ragazzi che vanno in Olanda a mangiare funghi allucinogeni tornano in Italia in condizioni disperate. Del resto, l’utilizzo di sostanze stupefacenti in medicina non è una novità. La morfina è un prezioso alleato in campo antidolorifico come tanti altri oppiacei. La marijuana viene estratta e sintetizzata per la cura della sclerosi multipla. Tutte cose utili e legittime in campo scientifico che non hanno niente a che fare con il consumo di droga. Che è pericoloso e letale. Non fare confusione è la cosa principale.

 

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di Mario Campanella - 10 Luglio 2025