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Fa caldo? I docenti “ambientalisti” propongono di tenere chiuse le scuole anche a settembre. L’Italia ha il record di ferie estive…

Il terrorismo climatico

Fa caldo? I docenti “ambientalisti” propongono di tenere chiuse le scuole anche a settembre. L’Italia ha il record di ferie estive…

Cronaca - di Marta Lima - 9 Luglio 2025 alle 13:39

Ci mancavano solo i docenti precari, sindacalizzati e allarmati dall’ambiente ad alimentare il terrorismo mediatico sul clima. L’Anief – Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori – ha assunto una posizione netta e discutibile: ripensare il calendario scolastico italiano, proponendo l’inizio delle lezioni al 1° ottobre. Una scelta dettata non solo da esigenze educative, ma soprattutto da considerazioni ambientali e sanitarie legate al surriscaldamento globale. Negli ultimi decenni, l’Italia – come molte altre aree del pianeta – ha registrato un netto aumento delle temperature, con estati più lunghe, afose e spesso anticipate. L’effetto diretto di questo cambiamento si rifletterebbe – secondo i docenti dell’Anief – anche sul mondo scolastico: le lezioni iniziano a metà settembre, quando in molte regioni italiane si superano ancora i 30 °C e, in alcune giornate, si toccano persino i 40 °C. In questo scenario, l’Anief ha lanciato una proposta eco-integralista posticipare l’avvio dell’anno scolastico al 1° ottobre, ritenendo le condizioni attuali non più compatibili con una didattica efficace e rispettosa del benessere di studenti e lavoratori della scuola.

Nell’anno scolastico 2024–2025, gli studenti italiani hanno beneficiato di 11–14 settimane di pausa estiva (circa 77–98 giorni), a seconda della regione e del grado scolastico. Alcune fonti riportano che si arrivano a 90–99 giorni di vacanza estiva, ovvero oltre 13 settimane. La Bulgaria (13–15 settimane) e l’Islanda (oltre 13 settimane per le secondarie superiori) condividono con l’Italia le vacanze più lunghe.

Le parole del presidente Anief

Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato, ha spiegato così l’iniziativa: “Con temperature che sfiorano i 40 °C, aule sovraffollate, e sistemi di ventilazione spesso assenti o inadeguati, fare scuola a settembre è una forzatura che va contro ogni logica pedagogica e sanitaria. Serve una scelta di buon senso, in linea con la realtà climatica che stiamo vivendo”. Pacifico ha inoltre ricordato che già oggi molte scuole non sono in grado di garantire condizioni ambientali idonee, soprattutto al Sud e nelle zone interne del Centro Italia. Le alte temperature non solo compromettono la concentrazione e l’apprendimento, ma aumentano anche i rischi per la salute, specialmente nei bambini e nei docenti più anziani.

Un’obiezione frequente alla proposta riguarda la durata del calendario scolastico. Ma anche su questo fronte l’Anief ha una soluzione: “Si possono recuperare facilmente le ore tagliate, anche grazie alla riorganizzazione dell’orario settimanale. Ad esempio, ripristinando le 3 ore settimanali tagliate nel 2015 oppure prolungando l’attività fino a fine giugno, mantenendo i 200 giorni minimi di lezione previsti per legge”.

La proposta ha generato un ampio dibattito tra operatori scolastici, famiglie e istituzioni. Molte associazioni di genitori hanno espresso preoccupazione per l’allungamento della permanenza estiva dei figli a casa. Due mesi di stop sono tanti, tre sarebbero davvero troppi.

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