
Dem in crisi di nervi
Elly evita il faccia a faccia con il partito: la direzione nazionale Pd si terrà da remoto. Commenti laconici fra i deputati: “Mah…”
Malumori nel partito per l'inchiesta di Pesaro, ma anche per le polemiche di De Luca su Fico e per la questione Puglia ancora aperta: tante grane per Schlein
Si terrà da remoto la direzionale nazionale del Pd convocata il 31 luglio. Potrebbe essere una scelta logistica, considerato che l’estate è già inoltrata. Ma alcuni indizi fanno supporre che, più che il solleone, sia stato il clima infuocato da scandali, beghe interne e bracci di ferro con gli alleati a spingere il Nazareno di evitare il faccia a faccia coi propri dirigenti. Sta tutto in un laconico “mah”, espresso da un deputato e raccolto dal Foglio, che svela come il «sottotesto» di quel sospiro siano le perplessità sul fatto che in un momento del genere si scelga una modalità di confronto per sua natura più sfuggente della presenza.
Pesa soprattutto la situazione nelle Regioni al voto: le Marche, con l’avviso di garanzia ricevuto dall’ex sindaco di Pesaro, eurodeputato e candidato governatore Matteo Ricci, al vaglio di Giuseppe Conte. E poi la Campania, con l’attacco ad alzo zero di Vincenzo De Luca a Roberto Fico e le fibrillazioni in Puglia per Antonio Decaro, ma non c’è posto della penisola che non regali grane a Largo del Nazareno.
Conte aspetta l’interrogatorio di Ricci, De Luca contro Fico
Conte, per “deliberare” su Ricci, ha annunciato che aspetta il giorno dell’interrogatorio, il 30 giugno. Non va meglio in Campania dove il governatore uscente dem Vincenzo De Luca è andato all’attacco di Fico con un lapidario “Offriamo la Campania a chi non ha fatto nulla in dieci anni di opposizione?”. De Luca non vuole Fico e detterà tutte le condizioni possibili per garantire il suo sostegno alla coalizione. Per non parlare della Toscana, con la candidatura Giani in stand by. Insomma, non c’è una Regione in cui tutti fili liscio.
I tormenti del Pd in Puglia
C’è poi il caso Puglia dove, ricorda ancora Il Foglio, il Pd temporeggia, in attesa che si risolva il contenzioso tra l’ex sindaco di Bari ed eurodeputato Antonio Decaro, che non vuole nelle liste i suoi predecessori Michele Emiliano e Niki Vendola, ed Emiliano e Vendola che non vogliono sapere di farne un passo indietro. Uno dei rarissimi casi in cui sembra che, invece, il Pd abbia trovato la quadra è il Veneto, dove il centrodestra è così forte da renderla una terra non contendibile. Lì, guarda caso, il campo largo è riuscito a trovare un accordo sul nome dell’avvocato trevigiano ed ex sindaco Giovanni Manildo, destinato alla sconfitta. Per il resto i dem hanno problemi disseminati in tutta Italia e si preannuncia un’estate assai calda per la segretaria nazionale.
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