
L'incredibile proposta
Droga, l’ultima follia arriva dal Belgio: “Gli spacciatori paghino i contributi previdenziali”
Dal governo di Bruxelles l'invito ai trafficanti di droga che suona quasi come una sorta di legalizzazione del crimine, anche se fatto per sanzionare chi vende morte
Di follie sulla droga ce ne sono tante ma l’ultima, quella che arriva dal governo belga, sembra superarle tutte. I trafficanti e gli spacciatori, cioè i criminali che lucrano sulla pelle di tante persone, si mettano in regola con i contributi previdenziali. Negli intenti sarebbe una punizione. Nella pratica, un’assurdità.
La droga e la proposta belga
La Ministra belga per le Piccole e Medie Imprese (PMI) e l’Occupazione, Eléonore Simonet, ha formulato ieri una proposta per consentire anche ai trafficanti di droga di versare i propri contributi previdenziali come lavoratori autonomi. Lo riportano i media locali. «Con questo approccio, colpiremo i criminali dove fa più male: il loro portafoglio», ha dichiarato la Ministra belga in una nota.
L’idea è che, in caso di reato o di condanna, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale per i Lavoratori Autonomi, (Inasti), registri automaticamente un trafficante di droga tra i propri iscritti. In questo modo, l’Inasti potrebbe esigere il pagamento dei contributi previdenziali o richiedere il blocco di diritti come l’indennità di disoccupazione, le borse di studio o i sussidi per l’affitto.
Una misura assurda e ridicola
Chiedere a uno spacciatore, o peggio ancora a un trafficante, di droga di pagarsi i contributi previdenziali pensando di, “colpirlo al portafoglio”, è una misura assurda, oltre che ridicola. In qualsiasi posto del mondo, e anche nel piccolo regno di Bruxelles, i trafficanti di droga guadagnano somme di denaro enormi. Chiedere loro di pagarsi i contributi, garantendogli anche la pensione, non solo non incide per niente su una mole di denaro impressionante, ma li legittima istituzionalmente. Giusto prevedere per chi spaccia o traffica il blocco dei sussidi sociali ma questo non ha alcun correlato con i contributi pensionistici. Perché si tratta di persone che costruiscono grandi fortune economiche. E queste vanno intercettate, requisiste e sequestrate. Senza garantire a chi vende la morte anche la pensione di anzianità. Come se avesse lavorato onestamente.
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