
Il punto sul governo
Donzelli rinfresca la memoria all’opposizione: “Dimenticano le liti quotidiane nei loro governi e s’attaccano a un emendamento”
"Matteo e Giorgia si sentono chissà quante volte, non c'è nulla di straordinario. Il problema sarebbe se non si parlassero"
“Uno starnuto ormai sembra un tornado”: Giovanni Donzelli smonta le polemiche con una metafora fulminante sull’aumento dei pedaggi contenuto in un emendamento poi ritirato.
“Con il governo Meloni, grazie alla sua capacità, di tutti i ministri, dei leader dei partiti, dei parlamentari, non c’è stato un voto che abbia messo in difficoltà l’esecutivo, non una spaccatura”, ribadisce il capo dell’organizzazione di Fratelli d’Italia in un’intervista al Corriere della Sera. “Forse non ci si ricorda – prosegue il deputato di FdI – cosa succedeva negli altri governi, con liti quotidiane, partiti che si dividevano fra loro e all’interno, crisi di governo rischiate e avvenute ogni pochi mesi, elezioni anticipate. Sembra preistoria, ma era ieri”.
Donzelli sull’emendamento ritirato: “Trasformato uno starnuto in un tornado”
“C’è stata una normalissima dinamica parlamentare. C’è stato un dubbio su un emendamento che era nato dal Mit e firmato da tutti – ricorda Donzelli – ma che in qualche senso poteva dare un’impressione sbagliata – rimarca -, perché noi le tasse le vogliamo tagliare e le tagliamo, a differenza di quanto vorrebbe la sinistra, quindi i leader si sono sentiti e hanno chiarito”.
“Matteo e Giorgia si sentono chissà quante volte, non c’è nulla di straordinario. Il problema sarebbe se non si parlassero, e invece no – sottolinea -. E sinceramente, l’idea che possa essere l’opposizione a dire che siamo una maggioranza divisa…”.
Donzelli: sui magistrati è la riforma che sognava Falcone
Forza Italia insiste sullo ius scholae. “E noi crediamo che non sia un tema che interessa agli italiani, la legge va bene come è. Lo ha confermato anche un referendum – prosegue -. Ci possono essere visioni diverse nella maggioranza, non siamo un partito unico, ma l’opposizione non creerà un cuneo, non si illudano”.
E questo non succederà nemmeno sulle riforme. “Escludo. Intanto, la separazione delle carriere è stata votata per la prima volta dal Parlamento. Era la riforma che sognava Falcone. E noi l’abbiamo fatta. Sul premierato andremo avanti e poi, collegata, faremo una legge elettorale non per favorire qualcuno – conclude -, con un premio di maggioranza, equilibrata. E, ancora una volta, saranno gli italiani a dirci se sono con noi o no”.