CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Con Leone XIV scompare l’incubo di una Chiesa “green”, Ong e no gender. Nel segno della centralità dell’uomo e di Dio

L'analisi di Pedrizzi

Con Leone XIV scompare l’incubo di una Chiesa “green”, Ong e no gender. Nel segno della centralità dell’uomo e di Dio

Cultura - di Riccardo Pedrizzi * - 5 Luglio 2025 - AGGIORNATO ALLE 16:43

Per oltre un decennio abbiamo lamentato che la Chiesa cattolica fosse diventata una sorta di ONG; che Cristo fosse diventato clandestino; che il messaggio evangelico fosse dimenticato, che Iddio fosse stato messo tra parentesi nella comunità ecclesiale, per fare posto a politiche umanitaristiche, universalistiche, animaliste, green ed ambientaliste, praticando persino il culto della madre terra.

Ora per intercessione di Maria Vergine Santissima e per l’intervento dello Spirito Santo tutto sembra tornare al proprio posto con Cristo al centro dell’annuncio, con la Chiesa che sembra aver ritrovato la sua unità ed il suo slancio missionario.

Nei giorni scorsi Papa Leone XIV nell’incontro con tutti i vescovi della Conferenza Episcopale Italiana ha dato la linea di quella che dovrà essere il programma pastorale di tutta la Chiesa italiana per i prossimi anni. In pratica ha fatto la fotografia, la diagnosi dell’attuale situazione nella quale si trova ad operare il mondo cattolico italiano e le sfide che dovrà affrontare: “La comunità cristiana di questo Paese – ha detto – si trova da tempo a dover affrontare nuove sfide, legate al secolarismo, a una certa disaffezione nei confronti della fede e alla crisi demografica”.

Su questi temi il Santo Padre chiede alla chiesa italiana, con toni  anche perentori, di camminare insieme a Lui “in virtù del legame privilegiato tra il Papa ed i vescovi italiani”, indicando anche le priorità in ordine di importanza: Primo: è necessario “uno slancio missionario nell’annuncio e nella trasmissione della fede. Si tratta di porre Gesù Cristo al centro… ed aiutare le persone a vivere una relazione personale con Lui, per scoprire le gioie del Vangelo. In un tempo di grande frammentarietà è necessario tornare alle fondamenta della nostra fede, al Kerigma”. Questo è il primo grande impegno che motiva tutti gli altri: portare Cristo “nelle vene” della umanità rinnovando e condividendo la missione apostolica”.

Infatti si era visto  fin dall’insediamento di questo Pontefice che il suo obiettivo primario sarebbe stato quello di riportare Dio al centro della vita dell’uomo contemporaneo, mostrando anche visivamente e plasticamente questa centralità nella liturgia, come ha voluto esplicitamente facendo collocare il crocifisso al centro dell’altare principale della basilica di San Pietro in occasione della solennità della Santissima Trinità. Cosi come aveva fatto il suo predecessore Benedetto XVI, che riteneva che “la croce può servire come l’oriente interiore della fede” per cui il crocefisso “dovrebbe trovarsi al centro dell’altare ed essere il punto cui rivolgere lo sguardo tanto il sacerdote quanto la comunità orante”…

“Insomma per il Santo Padre tutto parte da Cristo che è la via, la verità e la vita e tutto il resto: il mondo e le sue periferie e la pace stessa è declinata alla luce delle parole di Gesù Cristo. Il Papa addirittura indica le virtù personali da mettere in campo per poterla realizzare questa pace: umiltà e pazienza, coraggio e capacità di ascolto, presenza vigile ed azione.

Grandi sfide ci attendono e che potrebbero mettere in discussione la dignità della persone: l’IA, le biotecnologie, i social media, per questo non possiamo permettere che la persona venga sostituita da un sistema di algoritmi, quindi è necessario che “le Chiese che sono in Italia dovranno offrire la nostra visione antropologica sempre con riferimento alla centralità di Gesù, la dignità dell’uomo si difende e si afferma in quanto figlio di Dio Tutto ciò – avverte il Pontefice – sarà possibile andando “avanti nell’unità”… Restate uniti e non difendetevi dalle provocazioni dello Spirito”… “Nessuno potrà impedirvi di stare vicino alla gente.

Si tratta di un vero e proprio leit motive – quello dell’Unità e dell’annuncio – che ripete fin dall’inizio del suo pontificato, perché sa bene che l’unità dei cattolici è una precondizione senza la quale non sarà possibile riprendere e rilanciare uno spirito missionario che solo nell’unione di Cristo e sulla base del messaggio evangelico potrà avere possibilità di contrastare un mondo cosi laicizzato e secolarizzato come quello che ci circonda. “Questo, fratelli e sorelle, vorrei che fosse il nostro primo grande desiderio: “una Chiesa unita, segno di unità e di comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato”, ha detto Leone XIV nel corso dell’omelia durante la messa di inizio del ministero petrino da vescovo di Roma precisando che: “se la pietra è Cristo, Pietro deve pascere il gregge senza cedere mai alla tentazione di essere un condottiero solitario o un capo posto al di spora degli altri, facendosi padrone delle persone a lui affidate; al contrario, a lui è richiesto di servire la fede dei fratelli, camminando insieme a loro: tutti, infatti, siamo costituiti “pietre vive””.

In conclusione tutto lascia prevedere che Papa Leone XIV sarà un pastore capace sia di custodire il patrimonio della dottrina cattolica che, nello stesso tempo, di affrontare ed indicare soluzioni ai problemi dell’uomo contemporaneo, avendo ben chiaro un progetto di riedificazione della società in tutti i suoi ambiti, cosi come lo ebbe Leone XIII che con il cosiddetto “Corpus leoninum” (il complesso del suo magistero sociale) affidò e pretese che il cattolicesimo del suo tempo svolgesse un ruolo pubblico, non riducendosi la Dottrina sociale alla sola questione sociale affrontata dalla “Rerum Novarum”; ma riguardando l’intera vita delle persone e dei popoli.

Uniti nessuno potrà impedirvi di annunciare il vangelo in tutti gli ambiti della vita a tutte le genti secondo la Dottrina sociale cattolica. Di questo è certo Leone XIV che è ben consapevole che il cristianesimo ha un ruolo pubblico da svolgere ed assolvere secondo l’insegnamento dello stesso Gesù Cristo.

*ex senatore di An e già presidente della Commissione F

 

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Riccardo Pedrizzi * - 5 Luglio 2025