CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Il sottosegretario Borgonzoni ha annunciato la revoca di 66 milioni di tax credit già concessi

Il nuovo corso

Cinema, finisce l’era dei furbetti: il ministero revoca 66 milioni di tax credit già concessi. I controlli funzionano

La misura adottata dopo attente verifiche: le domande erano formalmente regolari, ma approfondimenti incrociati hanno consentito di accertare che mancavano i requisiti per il benefico. Altri 22 milioni sono stati "salvati" respingendo nuove domande

Politica - di Agnese Russo - 14 Luglio 2025 alle 17:10

Ammontano a 66 milioni di euro i fondi di tax credit “salvati” dal ministero della Cultura, grazie a una serie di controlli incrociati che hanno consentito di verificare che, a fronte di domande che formalmente apparivano regolari, mancavano in realtà i requisiti per ottenere i benefici. I crediti d’imposta che erano stati già concessi sono stati così revocati. Inoltre, sempre sulla base di controlli approfonditi, sono state respinte domande per altri 22 milioni. A darne comunicazione è stata la sottosegretaria, Lucia Borgonzoni, in una nota in cui sottolinea che le attività ispettive sul tax credit «proseguiranno con un potenziamento del sistema di controlli e grazie anche alle nuove unità di personale in arrivo, per assicurare un utilizzo equo, efficiente e conforme dei fondi pubblici, contribuendo così a rafforzare la competitività e l’integrità del comparto audiovisivo italiano, su cui stiamo lavorando io e il ministro Giuli».

Il Mic “salva” 66 milioni di tax credit: l’annuncio di Borgonzoni

«La Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura – si legge nel comunicato – ha firmato la revoca di 66 milioni di euro di credito d’imposta precedentemente concessi a produzioni cinematografiche al termine di un lungo e scrupoloso lavoro di verifica e controllo. Il documento è a firma di Nicola Borrelli».

Ispezioni su centinaia di opere in collaborazione con la Gdf

«L’attività di vigilanza – ha spiegato ancora Borgonzoni – si inserisce in una più ampia e articolata azione ispettiva avviata su diverse centinaia di opere audiovisive, svolta in collaborazione con la Guardia di Finanza e finalizzata ad accertare la correttezza nell’utilizzo delle risorse pubbliche destinate al sostegno dell’industria cinematografica e audiovisiva nazionale».

Domande formalmente regolari, ma poi mancavano i requisiti

«Le verifiche, condotte su domande formalmente regolari, sono state condotte mediante l’acquisizione e l’approfondita analisi di ulteriori documenti e attraverso controlli incrociati, che hanno permesso di accertare la non spettanza del beneficio. A seguito di tali accertamenti, oltre alla revoca dei 66 milioni già concessi, non sono state approvate e risultano quindi respinte richieste di credito d’imposta per ulteriori 22 milioni di euro».

L’impegno del ministero per una «corretta gestione delle risorse pubbliche»

«Si tratta di una delle azioni della Dgca del MiC, che si inserisce nel quadro più generale delle varie modifiche messe in atto per tutelare uno strumento che nel tempo ha dimostrato di poter essere esposto ad abusi e utilizzi impropri di risorse pubbliche. L’obiettivo prioritario – ha chiarito ancora la sottosegretaria – è quello di garantire che gli strumenti a disposizione continuino a sostenere le imprese realmente meritevoli, nel rispetto dei principi di trasparenza, legalità e corretta gestione delle risorse pubbliche». «Un lungo lavoro durato anni e intensificatosi negli ultimi mesi», ha concluso, sottolineando che si tratta di un impegno che proseguirà e sarà potenziato.

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Agnese Russo - 14 Luglio 2025