
Censis, Padova sul primo gradino del podio dei mega atenei, meglio di Sapienza e Statale di Milano. Seguono Bologna e Pisa. Ecco la classifica
Le prime due posizioni tra i mega atenei statali (quelli con oltre 40.000 iscritti) sono occupate stabilmente anche quest’anno dall’Università di Padova, prima con un punteggio complessivo di 90,3. Seguita dall’Università di Bologna (87,7). Sale in terza posizione l’Università di Pisa che con 84,7 punti totali scala 3 posizioni della classifica, superando la Sapienza di Roma che scende al quarto posto (84,2) ex aequo con l’Università Statale di Milano che rispetto allo scorso anno guadagna una posizione. Sale al quinto posto l’Università di Firenze (lo scorso anno in ottava posizione) con il punteggio di 83,5; seguita dall’Università di Torino (83,0, +1 posizione) e dall’Università di Palermo (82,3, -3 posizioni). Torna tra i mega atenei l’Università di Bari (75,7), che si colloca in penultima posizione, precedendo l’Università di Napoli Federico II (75,5), che chiude la classifica.
Università, il rapporto Censis
È quanto emerge dalla Classifica Censis delle Università italiane, giunta alla sua venticinquesima edizione. Si tratta di un’articolata analisi del sistema universitario italiano, atenei statali e non statali, divisi in categorie omogenee per dimensioni. E basata sulla valutazione delle strutture disponibili, dei servizi erogati, del livello di internazionalizzazione, della capacità di comunicazione 2.0 e della occupabilità. Complessivamente, sono 70 le classifiche stilate, a partire da una batteria di 962 variabili considerate.
L’ateneo di Padova in vetta alla classifica
Per quanto riguarda i grandi atenei statali (da 20.000 a 40.000 iscritti), resta stabile al vertice della classifica l’Università della Calabria, con un punteggio totale di 94,3. Superiore a quello dell’Università di Pavia (90,2), anch’essa stabile in seconda posizione. Terza in graduatoria è l’Università di Perugia (89,3), seguita da quella di Parma (88,8) e da quella di Cagliari (87,5). Parimenti stabili, al sesto e settimo posto, l’Università di Salerno (86,2) e l’Università di Milano Bicocca (85,3), a cui si accodano l’Università di Genova (+ 2 posizioni) e di Roma Tor Vergata, che condividono a pari merito l’ottava posizione con un punteggio complessivo di 84,8.
Tutti i posizionamenti
Segue l’Università di Modena Reggio Emilia (84,3), stabile rispetto allo scorso anno. I posizionamenti tra il decimo e il quattordicesimo posto sono il risultato di progressioni conseguite da alcuni atenei, quali: l’Università di Verona (83,0, decima, +1 posizione), l’Università di Roma Tre (82,7, undicesima, +3 posizioni ), l’Università di Ferrara (81,0, dodicesima, +1 posizione), l’Università di Catania (80,7, tredicesima, +5 posizioni), l’Università di Chieti e Pescara (80,0, quattordicesima, +3 posizioni). Si qualificano come quindicesima e sedicesima Università di Messina (79,3) e l’Università della Campania (78,7), che chiudono la classifica.
Chi sale e chi scende
Apre anche quest’anno la classifica dei medi atenei statali l’Università di Trento, che con il punteggio di 93,7 mantiene la prima posizione, seguita come lo scorso anno dall’Università di Udine, che condivide il secondo posto con l’Università Politecnica delle Marche con il punteggio di 92,2, avendo quest’ultima guadagnato due posizioni. In terza si colloca l’Università di Siena (89,7), che avanza anch’essa di due posizioni. Retrocede al quarto posto l’Università di Sassari (88,8, -1 posizione). Il quinto e il sesto posto sono, invece, detenuti dall’Università di Trieste (88,7, +2 posizioni) e dall’Università Ca’ Foscari Venezia (88,0).
La classifica degli atenei in ordine di grandezza
E ancora. Sale di cinque posizioni, occupando il settimo posto in classica, l’Università del Piemonte Orientale (87,8), mentre resta stabile all’ottavo posto l’Università di Brescia (87,3) inseguita dall’Università di Bergamo (86,2, nona, +2 posizioni) e di Urbino (84,0, decima, -1 posizione). Dall’undicesima alla quindicesima posizione si trovano, nell’ordine: l’Università dell’Insubria (83,8, +2 posizioni), di Napoli Parthenope (83,7), del Salento (83,5, -3 posizioni), di Foggia (82,5, +1 posizione) e dell’Aquila (82,0, -1 posizione). Si posizionano, infine, al penultimo ed all’ultimo posto della classifica dei medi atenei statali l’Università Magna Graecia di Catanzaro (79,8) e l’Università di Napoli L’Orientale (79,2), new entry lo scorso anno tra i piccoli atenei statali.
E dal nord al sud…
Nella classifica dei piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti) continua a occupare il primo posto l’Università di Camerino, con un punteggio complessivo pari a 96,0, seguita dall’Università di Cassino che scala di due posizioni la classifica totalizzando il punteggio di 89,0 e supera l’Università della Tuscia, che retrocede dalla seconda alla terza posizione con 88,3. Anche l’Università di Macerata (86,7) perde una posizione, passando in quarta. Mentre l’Università del Sannio (84,8) ne acquisisce una, qualificandosi quinta tra i piccoli atenei statali.
La graduatoria dei Politecnici
Scende dal quinto al sesto posto l’Università Mediterranea di Reggio Calabria (84,3). Seguita dall’Università della Basilicata (82,5), che ne scala due. Chiudono la classifica dei piccoli atenei statali, l’Università di Teramo (81,3), penultima. E l’Università del Molise (79,0). La speciale classifica dei Politecnici è guidata anche quest’anno dal Politecnico di Milano (con un punteggio di 98,8 punti). Seguito dal Politecnico di Torino (92,5), che occupa la seconda posizione.
Terzo in graduatoria lo IUAV di Venezia (86,7). Chiude la classifica il Politecnico di Bari con il punteggio di 85,2.
(Italpress)