
La tragedia
Bambina morta in piscina a Rende, 3 persone indagate. Il sindaco Principe annuncia il giro di vite sul Parco Acquatico
La Procura vuole accertare se vi siano state responsabilità. Si attende l'esame autoptico, mentre il primo cittadino vuole vederci chiaro sulla concessione del bene pubblico
Tre indagati per omicidio colposo per la morte della bambina di origini rumene, di 8 anni, il 1 luglio nella piscina del Parco Acquatico di Rende. Gli indagati sono Maria Candelaria De Rose, in qualità di amministratrice della Marconi Village srl, il suo convivente Antonio Fusinato, e la bagnina trentenne che si trovava nel Parco Acquatico al momento della tragedia e che sarebbe in possesso di regolare brevetto.
La bambina deceduta e le indagini
Le indagini puntano a capire anche come sia stata gestita l’emergenza alla luce delle parole del fratello di SimonaVanessa Szilagyi, la bambina di origini rumene deceduta martedì scorso. In un’intervista al Tg Calabria, il fratello della vittima aveva detto: “Abbiamo iniziato a urlare, a chiedere aiuto, ma nessuno ha fatto nulla per salvarla”. Importante, se non decisivo, sarà anche l’esito dell’autopsia disposto per accertare le cause della morte.
La magistratura intende verificare se il Parco Acquatico fosse in possesso di tutti i requisiti di sicurezza previsti dalla normativa.
Il sindaco Principe e la concessione
Il sindaco di Rende, Sandro Principe, appena eletto, non è entrato nel merito della vicenda, rispettando ovviamente il silenzio per l’inchiesta in corso, ma ha annunciato che presto sarà predisposta una gara per la concessione del Parco, un’opera bellissima realizzata vent’anni fa proprio grazie ai finanziamenti che Principe assicurò da assessore regionale e finita al centro delle polemiche negli ultimi anni, con lo scioglimento per mafia del comune guidato da Marcello Manna. Una decisione che è indipendente dalla tragedia del 1 luglio.
Nel 2019, il bando di gara per la gestione del Parco Acquatico di Rende (chiamato Parco Acquatico 4.0)viene assegnato a una società, la Parco Acquatico Santa Chiara 4.0 (PASC) Srl, l’unica ad aver partecipato alla chiamata, che dovrà versare un esiguo canone mensile di 1.000 euro per gestire e guadagnare su un’area di oltre 40mila metri quadrati.
Nel 2020 con la determina dirigenziale n. 986, come riporta Cosenza Channel, la gestione del parco acquatico di Santa Chiara va alla “Eventi De.Do” di Alfredo De Luca in attesa di un nuovo bando previsto per la fine dell’anno, ma la società rinuncia, aprendo la strada alla Marconi Village di Tony Fusinato che ottiene un affidamento temporaneo che durerà, però, a lungo. La gestione resta così salda nelle mani della Marconi Village srl: amministratore unico è la messicana Maria Candelaria De Rose, convivente di Tony Fusinato il cui nome appare nei fogli della relazione della commissione d’accesso antimafia al Comune di Rende. A guidare il comune il penalista Marcello Manna. L’ente sarà sciolto per infiltrazioni mafiose il 2023. Principe, allora consigliere di opposizione, contesterà inutilmente le esigue somme percepite dal Comune per i beni pubblici dati in locazione.