
Da Scampia alla Capitale
Allarme droga Cobret: a Roma come zombie sul Gra. I suoi vapori danno dipendenza immediata
Ne sanno qualcosa gli automobilisti romani che giovedì pomeriggio hanno rischiato di investire un 40enne sul Grande raccordo anulare
L’ultima micidiale droga si chiama “cobret” e l’assonanza con il Cobra non è casuale, un morso che rende zombie e dipendenti dopo poche inalazioni. Una forma di eroina, proveniente probabilmente da scarti della produzione di eroina o comunque contenenti residui di lavorazione tossici che viene inalata senza il classico buco. Sono sufficiente i vapori per trasformare i suoi consumatori in veri e propri zombie e provocare una dipendenza micidiale.
Ne sanno qualcosa gli automobilisti romani che giovedì pomeriggio hanno rischiato di investire un 40enne sul Grande raccordo anulare.
Come si riporta Alessia Marani sul Messaggero gli “zombie” del crack e del Cobret spuntano come funghi in diversi quartieri della Capitale: dal Quarticciolo a San Basilio, nelle case abbandonate dagli enti a Cinecittà e alla Magliana. «Si nascondo nelle stamberghe sotto il lungotevere Dante e sull’altro lato nei pressi dell’ex mattatoio di Testaccio. E poi i giardinetti di Trastevere non distanti dal palazzo del della Pubblica istruzione; il parco Madre Teresa di Calcutta sulla Togliatti; l’isola pedonale di via Flavio Stilicone, le collinetta sulla Portuense non lontano dal Corviale», fino alle spiagge del litorale romano all’altezza dei Cancelli di Ostia.
Da Scampia alla Capitale: che cos’è il Cobret
Il Cobret (o Kobret) è una sostanza stupefacente ottenuta dagli scarti della lavorazione dell’oppio. Viene diluito con materiali economici e spesso tossici per abbattere i costi. Il risultato è una droga a base di eroina, molto più economica ma estremamente pericolosa. Il nome deriva dal fumo che, una volta inalato, disegna una spirale simile a un serpente: da qui il paragone con il “cobra”.
Si è diffusa inizialmente in Campania, in particolare a Napoli e nella zona di Scampia, ma oggi preoccupa anche altre città italiane. La modalità di assunzione è semplice: si scalda la pallina e si inalano i vapori. Un gesto che, agli occhi dei meno esperti, può sembrare simile al consumo di hashish o cannabis, ma che in realtà espone a rischi ben più gravi.
Il Cobret viene spacciato ai consumatori come una “droga leggera”. Molti giovani riferiscono di averlo provato senza sapere che si trattasse di eroina. I suoi effetti sono quelli tipici degli oppiacei pesanti. Provoca euforia immediata, sensazione di benessere e rilassamento. Inoltre, bastano pochissime assunzioni per creare dipendenza. Gli esperti parlano di tolleranza rapida, crisi di astinenza violente e danni permanenti al sistema nervoso.
Non finisce qui, la qualità della sostanza è estremamente variabile. Gli spacciatori lo tagliano con sostanze sconosciute, aumentando il rischio di reazioni tossiche, crisi respiratorie e danni cardiovascolari.