
Duplice omicidio
Villa Pamphili, arrestato in Grecia il presunto killer. Lo Voi: indagine molto difficile
Inviato il mandato di arresto europeo. L'uomo ha raccontato agli investigatori che la bambina trovata morta a Roma con la madre "era sua figlia". Ancora non identificato il corpo della donna
Ha un nome e un cognome il presunto killer di Villa Pamphili. Si chiama Rexal Ford, ha 46 anni e ha precedenti negli Stati Uniti. È lui il cittadino americano, fermato in Grecia, sull’isola di Skiathos, ricercato per gli omicidi della donna e della bambina, trovate morte nel parco romano lo scorso 7 giugno. A darne notizia il Tg1 sui social. Poi la conferma e i dettagli nella conferenza stampa del procuratore di Roma, Francesco Lo Voi.
Villa Pamphili, fermato in Grecia il presunto killer
Il presunto assassino era partito due giorni fa, l’11 giugno, con un volo da Fiumicino. Esclusa al momento la presenza di complici che possano avere favorito la fuga dell’uomo. È accusato di omicidio e soppressione di cadavere. Secondo Lo Voi su di lui “gravano robusti indizi di essere stato l’autore dell’omicidio della bambina trovata a poca distanza dalla madre a villa Pamphili sabato. Abbiamo già inviato un mandato di arresto europeo emesso dal gip”. L’uomo ha raccontato agli investigatori che la bambina trovata morta a villa Pamphili a Roma con la madre “era sua figlia”, ha detto il procuratore aggiunto di Roma Giuseppe Cascini. “Non ci sono al momento, però, elementi scientifici per avere la certezza della relazione parentale”, ha aggiunto.
Lo Voi: la donna non è stata ancora identificata
La donna trovata morta non è stata ancora identificata, ha precisato Lo Voi. Anche se non sono state accertate allo stato le cause della sua morte, “c’è un ragionevole sospetto che si sia trattato di un duplice omicidio“, ha sottolineato Cascini. L’indagine è “ancora in corso”, ha detto il procuratore di Roma alla stampa. “Sui cadaveri sono ancora in corso degli accertamenti. Siamo partiti senza alcun elemento in mano e senza riferimenti. La polizia ha indagato e la procura ha messo a sistema alcuni elementi. Anche grazie alle autorità statunitensi che ci hanno fornito elementi utili all’identificazione del soggetto. E la polizia greca che ha evitato che il soggetto fuggisse”.
Decisiva l’analisi delle celle telefoniche
Il 46enne sarebbe stato rintracciato grazie all’analisi delle celle telefoniche mentre cercava di passare inosservato tra i turisti dell’isola greca. Determinante per mettersi sulle sue tracce anche il racconto di un testimone che avrebbe visto la donna e l’uomo litigare e ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. L’uomo ha tratti latini e sarebbe stato isolato in un’immagine delle telecamere di vigilanza con in braccio la bambina che indossa la tutina rosa poi recuperata nella spazzatura.