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Conte il pacifinto al vertice Nato all’Aia

Tra banalità e propaganda

Vertice Nato all’Aia, Conte il pacifinto cambia faccia e rilancia l’ovvietà dell’ovvio. Ed è sfida alla sua credibilità. Ancora…

Il leader M5S tra propaganda e ovvietà: contro il riarmo, tra euroscettici, rossobruni e perplessi, lancia un'altra stiletta all'ami-nemico Pd e scatena dubbi che aprono a critiche tutt'altro che infondate

Politica - di Chiara Volpi - 24 Giugno 2025 alle 20:42

Conte, il pacifinto che porta acqua al mulino dei rossobruni e isola il campo largo rispetto a tutti i partner europei, ma che all’Aia rilancia l’ovvietà dell’ovvio e indossa la maschera del pacifista dopo aver confermato il 2% delle spese militari. Conte, che oggi rilancia a suon di slogan e sceneggiate orchestrate ad arte, il motto del “se vuoi la pace prepara la pace”…

Il leader M5S tra propaganda e banalità si schiera coreograficamente contro il riarmo, tra euroscettici e rossobruni, e lancia un’altra stilettata all’ami-nemico Pd, scatenando perplessità che aprono a critiche tutt’altro che infondate… E sì che ce l’ha messa tutta – ma non è bastata – per indorare la pillola e sostenere le sue istanze. E infatti lo si legge anche nella dichiarazione finale dell’evento “No rearm, no war”, organizzato dal presidente del M5S a L’Aja. Appello a cui hanno risposto 15 partiti e movimenti da 11 Paesi europei, in cui si sosteneva: «La nostra visione è quella di promuovere la pace e un modello sociale incentrato sul benessere dei cittadini. Dall’istruzione e la sanità ai diritti sociali, alla ricerca, la protezione dell’ambiente, passando per la giustizia sociale, la lotta alla corruzione e la difesa forte dei diritti fondamentali».

Un evento che si preannunciava come decisivo, quello del vertice Nato al via oggi a L’Aia, nei Paesi Bassi. In cima all’agenda del dibattito tra i vari Paesi c’era il tema della Difesa e della spesa militare, con il segretario Mark Rutte che puntava a portare tutti i Paesi sulla soglia del 5% del Pil entro il 2035 e invitava a “fare in fretta”. Cn Conte sul pezzo a rivedere e mistificare, tra vecchie posizioni e new look da sfoggiare a favore di telecamere e social…

Conte all’Aia tra propaganda e ovvietà

Eppure, in un momento di crescente tensione internazionale, con il riarmo che torna prepotentemente al centro del dibattito globale, l’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che si erge a voce fuori dal coro, portando il suo messaggio anacronistico di pace e critica alla Nato direttamente all’Aia, non aiuta. E non convince. Ma, soprattutto, non fa proseliti… Anzi. Un’iniziativa, la sua, che lo colloca in una posizione singolare nel panorama politico italiano, attirando su di sé – come forse auspicato nelle intenzioni propagandistiche – l’attenzione. Ma, al contempo, anche le ovvie critiche di chi lo accusa di flirtare con posizioni considerate “euroscettiche” e persino “rossobrune”.

Reazioni dirompenti

D’altro canto, va considerato che la scelta di Conte di recarsi all’Aia, simbolo della giustizia internazionale, per esprimere la sua contrarietà al riarmo e alla logica di un’escalation militare, non è casuale. L’obiettivo è quello di rafforzare il messaggio di una politica estera basata sulla diplomazia. In contrapposizione a quella che il leader M5S  percepisce come una deriva militarista. Le sue parole però, pronunciate in un contesto internazionale, non hanno mancato di generare reazioni dirompenti, che fanno riflettere soprattutto in un momento storico in cui l’Alleanza Atlantica sta rafforzando le sue posizioni.

Le perplessità di Conte aprono a critiche tutt’altro che infondate

L’ex premier, leader del Movimento 5 Stelle, ha da tempo espresso perplessità (anche se vagamente argomentate) sulla direzione intrapresa dalla Nato e sulle ingenti spese militari, sostenendo la necessità di investire piuttosto in politiche sociali e di sviluppo. Una linea però che, se da un lato gli consente di intercettare il malcontento di una parte dell’opinione pubblica preoccupata per le sorti della pace, dall’altro lo espone a critiche feroci e tutt’altro che infondate.

Non è un mistero che la posizione di Conte sul riarmo e sul ruolo dell’Italia nella Nato abbia trovato sponda in ambienti diversi, a volte anche eterogenei. In questo contesto allora, il riferimento agli “euroscettici” è quasi scontato, data la storica diffidenza di alcune frange verso le istituzioni sovranazionali e le alleanze militari. Più spinosa, semmai, è l’accusa di avvicinamento ai “rossobruni”, espressione utilizzata per indicare un’area politica che mescola elementi della sinistra radicale con posizioni nazionaliste o anti-occidentali.

Conte all’Aia, una sfida alla sua credibilità

Fatto sta che l’iniziativa all’Aia di Giuseppe Conte è dunque molto più di una semplice presa di posizione. È un atto politico controverso che mira a ridefinire il posizionamento del Movimento 5 Stelle e, forse, di una parte del dibattito pubblico italiano, su temi di geopolitica cruciali. Ma la sfida per Conte, a questo punto, diventa quella di mantenere la sua autonomia e la sua credibilità, evitando di essere inghiottito dalle etichette e dalle strumentalizzazioni, in un’arena internazionale sempre più complessa e polarizzata. Ci riuscirà?

 

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di Chiara Volpi - 24 Giugno 2025