
Ultimatum all'Iran
Trump nella situation room: gli Stati Uniti pronti a entrare in guerra al fianco di Israele
Donald Trump ha lanciato un ultimatum alla guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei: deve arrendersi. «Sappiamo esattamente dove si nasconde il cosiddetto ‘Leader Supremo’. È un bersaglio facile, ma lì è al sicuro», ha scritto su Truth.
«Non lo elimineremo (uccideremo!), almeno non per ora. Ma non vogliamo che vengano lanciati missili contro civili o soldati americani. La nostra pazienza sta finendo», ha avvertito. E il messaggio è stato ancora più chiaro in un secondo post scritto a caratteri cubitali: «Resa incondizionata”».
E Teheran lancia il decimo attacco contro Israele
Il presidente degli Stati Uniti, alla ricerca di una soluzione del conflitto, si è fatto sentire con una serie di post social mentre l’Iran lancia l’ennesima ondata di missili. Il regime di Teheran ha lanciato una nuova serie di attacchi missilistici contro Israele, ha riferito la televisione di stato di Teheran, nel mezzo di un crescente scontro tra i due Paesi, che si scambiano attacchi da cinque giorni.
La televisione di Stato ha riferito: “La decima serie dell’Operazione Vera Promessa 3 è iniziata nei territori occupati”, mentre l’agenzia di stampa Tasnim ha riferito che la nuova serie lanciata dal Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane consisteva in “attacchi con razzi e droni”.
Il sistema Aegis della Marina statunitense ha già partecipato all’intercettazione degli ultimi missili lanciati dall’Iran su Israele. Lo riferisce Channel 12. Oltre alle due batterie Thaad (fornite dagli Usa), pienamente coinvolte nell’intercettazione dei missili insieme al sistema Arrow israeliano, la Marina ha portato nella regione una nave dotata del sistema Aegis che si trova ancorata al largo delle coste israeliane.
Trump valuta l’ingresso in campo degli Usa contro l’Iran
Gli Stati Uniti non sono ancora coinvolti nel conflitto, ma Trump usa in modo non troppo sibillino il plurale in un messaggio. «Ora abbiamo il controllo completo e totale dei cieli sopra l’Iran. L’Iran aveva buoni tracciatori e altri equipaggiamenti difensivi, e in abbondanza, ma non sono paragonabili alla ‘roba’ fatta, concepita e prodotta in America. Nessuno lo fa meglio dei buoni vecchi Stati Uniti», scrive il presidente.
Merz: la Germania è pronta a partecipare alla guerra
Gli Stati Uniti devono decidere se limitarsi a sostenere Israele o se scendere in campo direttamente per distruggere la rete di siti nucleari. Il vicepresidente americano J.D. Vance afferma che il presidente Trump potrebbe essere costretto a prendere “ulteriori misure” contro il programma nucleare iraniano, qualora Teheran non interrompa l’arricchimento dell’uranio. In un lungo post pubblicato su X, Vance difende le scelte e ribadito che «la decisione spetta al presidente” e che Trump è “interessato solo a usare l’esercito americano per raggiungere gli obiettivi del popolo americano».
Il presidente sta seriamente considerando di unirsi alla guerra di Israele e di lanciare un attacco contro gli impianti nucleari dell’Iran, in particolare quello di Fordow, scrive Axios citando funzionari americani. Anche la Germania sta valutando la partecipazione alla campagna militare di Israele contro l’Iran. Lo ha dichiarato il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, in un’intervista a ‘Politico’.