
Per gli under 18
Treccani 100: presentato il nuovo vocabolario per i giovani. Si torna all’antico contro la deriva di like e cuoricini
Tanti ragazzi comunicano soltanto con messaggi sui social o addirittura usando solo le emoticon. Per questo motivo, l’istituto dell’enciclopedia italiana Treccani ha rilanciato una nuova pubblicazione, nata per tutelare la lingua scritta.
Si tratta del vocabolario “Treccani 100” progettato anche per la generazione Alpha, ovvero i giovanissimi che hanno tra i 9 e i 18 anni. La nuova opera è stata composta per restituire alle parole il potere educativo, culturale e comunicativo, ma con un tono diverso. Il linguaggio utilizzato nel nuovo dizionario sarà chiaro, fluido e privo di tecnicismi inutili, diversamente da quello utilizzato in passato le vecchie generazioni di Baby boomers, che hanno fatto i conti le definizioni aride e piene di abbreviazioni incomprensibili.
Treccani 100: il vocabolario tradizionale a difesa della lingua italiana
Il nuovo Treccani 100 sarà diretto dai linguisti Valeria Della Valle e Giuseppe Patota. Sarà il prototipo del dizionario che “si legge come un libro”, proprio come aveva immaginato il celebre linguista Luca Serianni, scomparso tre anni fa. La sua ambizione era quella di trasformare «uno strumento spesso temuto in un’esperienza di scoperta e comprensione». Il vocabolario è stato immaginato per ragazzi molto giovani per superare gli ostacoli che hanno reso quasi obsoleti i dizionari tradizionali, ma sarà accessibile per chiunque voglia consultare un’edizione più chiara. A partire dalla struttura delle voci, ogni parola sarà spiegata in modo autosufficiente, per evitare che il lettore si perda a caccia di un significato tra mille rimandi. Le definizioni saranno fruibili al primo colpo, ma senza freddezza accademica.
Non è soltanto un dizionario
L’istituto dell’enciclopedia italiana Treccani ha sottolineato che la nuova opera «non è solo un dizionario, ma una fotografia viva della lingua italiana di oggi e del mondo che rappresenta». Il Treccani 100 è «uno strumento che educa al rispetto, alla parità e alla consapevolezza linguistica. E, soprattutto, è un invito a riscoprire il piacere della parola, della lettura e della conoscenza». «In un tempo in cui tutto è veloce e spesso superficiale – proseguono dall’istituto – Treccani decide di fermarsi e ascoltare. E di parlare la lingua di chi ha più bisogno di essere ascoltato: i giovani. Con parole che non spiegano soltanto, ma raccontano».