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Austria sotto choc

Strage a Graz, sparatoria in una scuola: almeno undici morti, tra cui l’attentatore. Si indaga sui complici

Il ministro dell'Interno austriaco si sta recando sul posto, mentre il cancelliere Christian Stocker ha annullato gli impegni odierni. Meloni e Tajani hanno espresso il loro dolore e cordoglio per le famiglie delle vittime

Cronaca - di Alice Carrazza - 10 Giugno 2025 alle 13:26

Una scuola superiore trasformata in teatro di morte. È accaduto questa mattina a Graz, la seconda città più grande d’Austria. Secondo le prime ricostruzioni, uno studente del liceo Borg, situato nella Dreischuetzengasse, avrebbe aperto il fuoco in diverse classi, uccidendo almeno undici persone prima di togliersi la vita. Il bilancio, ancora provvisorio, comprende anche diversi feriti, alcuni in condizioni critiche. Il caos e la paura hanno invaso i corridoi di un edificio che dovrebbe essere presidio di conoscenza, non bersaglio di follia.

Attentato a Granz: l’intervento delle forze speciali

L’allarme è scattato attorno alle ore 10. Il boato degli spari ha infranto il silenzio delle aule e in pochi minuti l’istituto è stato circondato dalla polizia e dalle unità speciali del reparto Cobra. Gli agenti hanno fatto evacuare l’istituto mentre si procedeva alla bonifica. Alcuni insegnanti sono rimasti barricati nelle classi con gli alunni. Il marito di una docente ha raccontato al quotidiano Kronen Zeitung che la donna si è chiusa a chiave con i suoi studenti, dopo aver udito più colpi d’arma da fuoco.

Il portavoce della polizia, Fritz Grundnig, ha confermato che il presunto attentatore è tra i morti e ha dichiarato: «Non possiamo ancora dire con certezza se abbia agito da solo. Le indagini sono in corso». Le forze dell’ordine continuano a perquisire l’edificio, mentre l’intero quartiere è stato messo in sicurezza. Poco dopo mezzogiorno, la polizia ha comunicato su X: «La situazione è sicura. Non ci sono ulteriori pericoli». Ma i video sul web nel frattempo sono diventati virali.

Il cordoglio e le reazioni

«Con dolore apprendo della tragica notizia», ha scritto su X il presidente del Consiglio Giorgia Meloni poco dopo l’accaduto. «La mia vicinanza e quella dell’intero governo italiano va ai familiari delle vittime, unitamente a un pensiero che desidero rivolgere ai feriti e ai loro cari», ha aggiunto.

Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha voluto esprimere il cordoglio del governo: «Esprimo il cordoglio mio e del Governo per la sparatoria in una scuola a Graz che ha provocato vari morti. La scuola dovrebbe essere un luogo di pace e confronto. La mia vicinanza alle famiglie delle vittime e al popolo austriaco».

In Austria, la politica si è subito fermata. Il cancelliere Christian Stocker ha annullato gli impegni odierni, incluso un punto stampa con il vicecancelliere Andreas Babler e la ministra degli Esteri Beate Meinl-Reisinger, previsto per fare il bilancio dei primi 100 giorni di governo. «A causa dei tragici eventi avvenuti a Graz, l’incontro stampa previsto per oggi con i vertici del governo è stato soppresso», ha comunicato la Cancelleria.

La città sotto shock

La sindaca di Graz, Elke Kahr, si è recata personalmente sul luogo della tragedia, definendola: «Terribile». Ha poi aggiunto: «Tutte le forze dell’ordine stanno agendo con grande prudenza. Nei prossimi giorni le lezioni si terranno regolarmente, ma il programma didattico passerà in secondo piano. Prima bisogna affrontare quello che è accaduto. È qualcosa che ci tocca tutti. Serve tempo per elaborare tutto questo».

Resta il mistero sul movente

Il quotidiano Kurier riferisce che il giovane attentatore sarebbe entrato in due aule e avrebbe sparato all’impazzata. Resta, però, il mistero sul movente. Così, il ministero dell’Interno ha istituito un’unità di crisi e il titolare del dicastero, Gerhard Karner, si è messo in viaggio verso la città.

Articolo in aggiornamento

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di Alice Carrazza - 10 Giugno 2025