
A un mese dalla scomparsa
Storia e memoria, l’eredità di Giuseppe Parlato: appuntamento domani (ore 18) al convegno della Fondazione An
Ricordare Giuseppe Parlato. Domani, martedì primo luglio, alle ore 18 nella sala convegni della fondazione Alleanza nazionale in via della Scrofa 43 avrà luogo il convegno dedicato uno dei più grandi studiosi italiani del fascismo, della destra e in generale dei movimenti politici del Novecento. Scomparso il 2 giugno all’eta di 73 anni, era presidente della fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice. Il convegno sarà introdotto dal vicepresidente della fondazione An e deputato di Fratelli d’Italia Antonio Giordano e moderato dal direttore responsabile del Secolo, Antonio Rapisarda. L’incontro si intitola “Storia e memoria della destra italiana: l’eredità di Giuseppe Parlato”.
Alla conferenza parteciperanno il presidente del Senato Ignazio La Russa, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri, il direttore scientifico della fondazione An Francesco Giubilei, la vicepresidente della regione Lazio Roberta Angelilli e Gianni Scipione Rossi, vicepresidente della fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice. Poi la parola passerà agli accademici. Interverranno Andrea Ungari, professore ordinario all’università Guglielmo Marconi, Danilo Breschi professore associato dell’Università internazionale di Roma e Simonetta Bartolini, professoressa ordinaria di letteratura italiana contemporanea nella stessa università.
Con la scomparsa del professor Parlato abbiamo perso una delle voci libere e non omologate d’Italia nello studio del nostro passato. Autore dal grande rigore professionale, Parlato ha pubblicato monografie, editoriali e analisi. In parallelo alla carriera accademica Parlato ha diretto da Presidente con successo la Fondazione Spirito De Felice e l’istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea. Il suo impegno era caratterizzato da una vera e propria ‘vocazione’ che ha ispirato tanti giovani a seguirne la strada. E’ stato un organizzatore culturale di rara energia e visione, capace di trasformare istituzioni e centri di ricerca in luoghi vivi, animati da dibattito e rigore.