
A lezione di indottrinamento
Scuola, propaganda rossa la trionferà. O forse no: è scontro aperto tra Valditara e Laterza sul manuale di storia anti-Meloni
La questione del libro di testo per i licei torinesi continua a tenere banco e a infiammare il dibattito che si accende con il confronto a distanza tra Ministero e casa editrice. Il ministro al "Secolo d'Italia": «Se una doverosa richiesta all'Aie di verificare la veridicità e la correttezza della narrazione storica di un libro edito da un loro associato è considerato invece da taluno l'anticamera della censura, significa che c'è qualcuno a cui sta bene la falsificazione dei fatti storici e la scuola come un luogo di indottrinamento: l'anticamera del totalitarismo»
La polemica diventa incandescente e accende uno scontro a distanza: quello in corso tra il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e l’editore Alessandro Laterza, che ha affidato la sua scarna (demagogica) replica a una lettera inviata a La Stampa, in cui evocando il solito – immancabile – spettro della censura semplicemente per la richiesta ministeriale rivolta all’Aie di verificare la veridicità e la correttezza della narrazione storica. Il mondo dell’istruzione e della politica si infiamma: al centro del dibattito infuocato un manuale di storia destinato ai licei edito da Laterza, mina che ha innescato accese recriminazioni per le sue tematiche, affermazioni e ricostruzioni, più indottrinanti che educative.
La questione, esplosa nei giorni scorsi, ha richiamato l’attenzione del titolare del dicastero di Viale Trastevere, che anche con il sottosegretario Frassinetti hanno annunciato l’avvio di verifiche approfondite sul testo e sull’intera vicenda socio-editoriale. Vicenda su cui oggi il ministro Valditara al Secolo d’Italia spiega: «Se una doverosa richiesta all’Aie di verificare la veridicità e la correttezza della narrazione storica di un libro edito da un loro associato è considerato invece da taluno l’anticamera della censura, significa che c’è qualcuno a cui sta bene la falsificazione dei fatti storici e la scuola come un luogo di indottrinamento: l’anticamera del totalitarismo».
Manuale di storia Laterza, è scontro aperto tra il ministro Valditara e l’editore
E intanto, sui banchi nelle aule è in procinto di arrivare il manuale anti-Meloni dal titolo emblematico: Trame nel tempo. Ed è bufera sul libro di testo per i licei su cui tuona FdI: indottrina con un manifesto ideologico e trasforma le aule in un tribunale anti-Meloni… Un attacco frontale, efferato quanto ostentato insomma: e tutto tra le pagine dell’odio politico declinato a un testo che dovrebbe impartire lezioni di storia (e non certo suggerire chiavi di lettura di parte) alle scuole superiori.
Cosa si obietta al testo: tra impostazione ideologica di parte e contro-informazione
Le critiche rivolte al manuale Laterza sono molteplici e toccano diversi aspetti. Si parla di una presunta tendenziosità nell’approccio a eventi e figure storiche, con una marcata enfasi su determinate interpretazioni a discapito di altre, più equilibrate o comunemente accettate. Le accuse non si limitano a singole affermazioni, ma si estendono alla complessiva impostazione del testo, che secondo chi non ne condivide impostazione e realizzazione, mirerebbe più a veicolare una visione predeterminata del passato (e del presente) che a fornire gli strumenti critici necessari per un’analisi autonoma da parte degli studenti.
Manuale di storia Laterza per i liceo: tra le pagine di propaganda rossa e indottrinamento
Nel centro del mirino passaggi che, secondo chi oppone i rilievi di cui sopra, non si limitano a raccontare i fatti, ma vanno ben oltre. Demonizzando la premier Giorgia Meloni, il suo governo e Fratelli d’Italia, e assumendo i toni di un vero e proprio decalogo di un infuocato attacco propagandistico. Al punto da spingersi a definire le elezioni del 2022 «impietose» – quando inverecondo, semmai, è chi non accetta il verdetto popolare –. E con Fratelli d’Italia descritto, con una logica degna dei peggiori cliché ideologici, come il «catalizzatore dei voti dell’estrema destra».
I passaggi e l’impostazione del testo
Ma non basta ancora: il governo Meloni viene accostato, senza mezzi termini, all’ultradestra europea e, con un salto logico che rasenta il grottesco, persino al fascismo. Non basta: si arriva a parlare di fantomatiche «misure liberticide» e di deliranti «piani di deportazione» in merito alla gestione dei migranti, con il fine evidente di distorcere la realtà e, con subdola pervicacia, instillare il germe del pregiudizio e il veleno della diffidenza nelle menti ancora in formazione dei nostri ragazzi. Tanto che, intervenendo sulla vexata quaestio, Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, già nei giorni scorsi ha tuonato sulla diffusione e adozione del volume in oggetto.
Montaruli: «Basta manuali faziosi, il Ministero intervenga»
«I testi faziosi non sono ammissibili, a maggior ragione nella scuola pubblica. Forme di denigrazione totale e falsità nei confronti del nostro partito in particolare di Giorgia Meloni, come raccolte nel testo Trame del tempo, sono inaccettabili e nulla c’entrano con la libertà di espressione. Esiste piuttosto un tentativo di manipolare la verità e la storia al servizio di un’ideologia di sinistra. In particolare il testo in questione, adottato in alcuni licei torinesi è un condensato di false notizie. Offensivo e lesivo per chiunque voglia studiare la storia contemporanea. E purtroppo infarcito di odio, da cui dovremmo cercare di allontanare i nostri ragazzi».
«Falese informazioni e falsi storici»
E ancora. «Oltre a riportare false informazioni e falsi fatti storici – prosegue Montaruli – il libro è il tentativo di deviare la libera opinione degli studenti. Ed è gravissimo: chiediamo di fare luce sulla vicenda ed escludere questo testo dall’insegnamento. Chiedo al Ministero dell’Istruzione di assumere immediatamente provvedimenti per garantire la libertà degli studenti». Aggiungendo in calce:
«Pagine vergognose» su cui si incentrerà un’interrogazione parlamentare
«A tal proposito ho depositato un’interrogazione: vogliamo verificare in quali altre scuole il testo è adottato e i ragazzi sono costretti a queste pagine vergognose. Denunciamo quindi questo fatto proprio per permettere una piena consapevolezza delle famiglie e dei ragazzi, per un’istruzione libera da condizionamenti fondati su ideologie di parte».
Il manuale di storia per i licei anima la polemica tra ministro e casa editrice
Fin qui le posizioni delle parti: che oggi si aggiornano al richiamo del ministro Valditara con richiesta di verifiche sulla correttezza del testo e alla conseguente risposta dell’editore Laterza che, recepito l’allarme, ha contro-replicato alzando il livello delle recriminazioni e dell’allarmismo d’antan: «Siamo nell’anticamera della censura». In riferimento al fatto che (come riporta il Corriere della sera oggi), « il ministro dell’Istruzione Valditara aveva inviato una mail all’Aie, Associazione italiana editori, perché verificasse i contenuti». Aie che, a sua volta – e come riferisce sempre il quotidiano di Via Solferino, «si è limitata a inoltrare la mail al suo associato Laterza».
La replica dell’editore a Valditara
A questo punto, per conto della casa editrice, ha risposto l’editore Alessandro Laterza che in una lettera inviata a La Stampa osserva: «La nota ministeriale, senza alcun elemento circostanziato, immagina l’istituzione di una procedura di controllo su un manuale di storia sospettato (non si sa bene da chi) di non essere corretto (non si sa bene in base a quali parametri). Senza ricamarci troppo: siamo nell’anticamera della censura e della violazione di non so quanti articoli della Costituzione».
Le ripercussioni dal web
Apriti cielo: il dibattito da scuola e case editrice, e che coinvolge Ministero e Parlamento, si è spostato sui social dove è in corso, tra florilegi e giaculatorie, prese di posizione e contrapposizioni, di tutto, di più. Del resto, in un momento in cui l’istruzione scolastica ha ricentrato tra riforme e investimenti, progetti e laboratori permanenti, l’attenzione sull’educazione civica, il confronto culturale e lo sviluppo del pensiero critico, l’idea che un testo scolastico possa assumere un carattere “indottrinante” ha sollevato un’ondata di preoccupazione tra genitori, docenti e opinionisti.
La storia, materia fondamentale per la formazione delle coscienze civili, deve essere presentata con rigore scientifico e pluralità di fonti, permettendo agli studenti di formarsi una propria opinione basata sui fatti e su diverse prospettive interpretative. Il che non è opinabile. E meno che mai manovrabile…