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Schiaffo alla nave Ong Sea-Eyes 5, scatta il fermo amministrativo: “Non rispettate le regole”. Il comandante frigna e provoca

Ennesima sfida al governo

Schiaffo alla nave Ong Sea-Eyes 5, scatta il fermo amministrativo: “Non rispettate le regole”. Il comandante frigna e provoca

La nave di soccorso tedesca è stata fermata dalle autorità italiane nel porto di Pozzallo. Tre le accuse contestate, ma il comandante svicola e attacca il governo: "Questo fermo è un atto politico"

Politica - di Alberto Consoli - 17 Giugno 2025 alle 17:30

La nave di soccorso tedesca Sea-Eye 5 è stata fermata dalle autorità italiane nel porto di Pozzallo dopo aver salvato 65 persone da un gommone in difficoltà nel Mediterraneo: tra cui molte donne e diverse persone gravemente ferite. La neve è gestita dalla ong tedesca Sea-Eye ed e stata sottoposta fermo amministrativo. Vari sono i motivi. Il capitano avrebbe mancato di comunicare in modo completo con il centro di coordinamento di Roma. Poi avrebbe rifiutato di trasferire alcune persone alla Guardia Costiera. La nave Ong è accusata di non aver richiesto tempestivamente un porto di sbarco. Infine, dopo essere stata diretta verso Taranto, la Sea-Eye 5 avrebbe aspettato oltre sei ore al largo di Pozzallo invece di dirigersi immediatamente verso la destinazione assegnata. Come sempre le navi ong sono allergiche alle regole e ai paletti della normativa italiana sui salvataggi in mare.

La nave ong Sea Eye 5 provoca il governo ma…

E’ arrivata subito la lamentazione da perte dell’equipaggio,  con tanto di accuse al governo connesse. “Questo fermo è un atto politico e un grave attacco al soccorso in mare civile”, afferma Gorden Isler, presidente di Sea-Eye. La ong resinge le tre accuse. La prima è l’inosservanza delle istruzioni del Mrcc di Roma: il capitano avrebbe omesso di comunicare in modo esaustivo le informazioni; e avrebbe rifiutato il trasferimento selettivo delle persone alla Guardia costiera. Il motivo: per il capitano tutte le persone a bordo necessitavano di protezione. La Sea-Eye  non avrebbe  richiesto “ufficialmente e tempestivamente” un porto di sbarco. “In realtà, Sea-Eye – si giustifica la ong – era in contatto attivo con diversi centri di coordinamento dei soccorsi, inclusi quelli di Brema e Roma, fin dall’inizio dell’operazione. Tutte le comunicazioni erano documentate per iscritto”.

La nave ong Sea Eye 5 fermata a Pozzallo

Riguardo al ritardo, l’organizzazione spiega che Pozzallo era stato ufficialmente designato come luogo sicuro; e che il rinvio è stato causato dall’annullamento dello sbarco programmato da parte delle stesse autorità italiane. Insomma, l’equipaggio tenta di svicolare,  accusando le autorità italiane di inventare accuse per criminalizzare le operazioni di soccorso. Quindi il comandante nonostante le accuse rilancia e sfida, annunciando che intraprenderà azioni legali contro il provvedimento: sostenendo che l’Italia sta “sistematicamente cercando di allontanare le navi di soccorso civile dal Mediterraneo”.

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  1. Navi ha detto:

    Vediamo come andrà a finire

di Alberto Consoli - 17 Giugno 2025